In piazza S.Martino “Una domanda che cammina”

21 gennaio 2016 | 11:48
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In piazza S.Martino “Una domanda che cammina”

Domenica (24 gennaio) dalle 11 alle 16 in piazza San Martino a Lucca si presenta la terza tappa di Una domanda che cammina di Valerio Rocco Orlando. Dopo una prima tappa alla Tenuta Dello Scompiglio di Vorno, in cui l’artista aveva costruito uno studio per rendere il pubblico partecipe della drammaturgia del lavoro e una seconda ad Altopascio in cui il lavoro si presentava per la prima volta nella sua forma definitiva come un’installazione, la domanda si sposta a Lucca. Una domanda rivolta a una persona per volta in cui un ospite accoglierà i visitatori per dialogare intorno ai temi del pellegrinaggio e dell’ospitalità come istanze relazionali.

L’appuntamento fa parte del progetto I can reach you (from one to many), di Bianco-Valente, Claudia Losi e Valerio Rocco Orlando, a cura di Daria Filardo, Pietro Gaglianò e Angel Moya Garcia, promosso dall’Associazione Culturale Dello Scompiglio e inaugurato lo scorso 3 ottobre presso l’omonima Tenuta, che si propone una riflessione sull’incontro, osservato sul piano linguistico, emotivo, relazionale e politico.
In I can reach you (from one to many) gli artisti coinvolti, attraverso un confronto sui gesti, le forme, le azioni, le responsabilità e le prospettive, hanno intersecato le proprie traiettorie realizzando un progetto che si sviluppa fino al 28 febbraio 2016 con lavori concepiti nel corso di diversi periodi di residenza alla Tenuta Dello Scompiglio. Gli interventi, tutti strettamente collegati al contesto in cui vengono proposti, ma proiettati verso un orizzonte dilatato, nascono da una riflessione sul luogo, sulla percezione dell’appartenenza e sull’attraversamento fisico, mentale e immaginifico degli spazi.
Oltre al lavoro di Valerio Rocco Orlando, il progetto è costituito dall’installazione ambientale Frequenza Fondamentale di Bianco-Valente e dall’opera in divenire Dove il passo di Claudia Losi, visibili presso la Tenuta Dello Scompiglio.
I can reach you (from one to many) nasce come una meditazione collettiva sviluppata fra gli artisti e i curatori, si sviluppa a partire dai lavori presentati in occasione dell’inaugurazione e procede verso orizzonti successivi con una rete di appuntamenti.