I can reach you, finissage allo Scompiglio

Sabato (27 febbraio) negli spazi della tenuta dello Scompiglio di Vorno ha luogo il finissage del progetto I can reach you (from one to many), una riflessione su “l’incontro”, osservato sul piano linguistico, emotivo, relazionale e politico, di Bianco-Valente, Claudia Losi e Valerio Rocco Orlando, a cura di Daria Filardo, Pietro Gaglianò e Angel Moya Garcia. Dalle 16, tappa conclusiva di Una domanda che cammina di Valerio Rocco Orlando. Dopo una prima fase, in cui l’artista aveva costruito uno studio per rendere il pubblico partecipe della drammaturgia del lavoro, una seconda ad Altopascio in cui il lavoro si presentava per la prima volta nella sua forma definitiva come un’installazione e una terza a Lucca, la domanda ritorna alla Tenuta Dello Scompiglio. Una domanda rivolta a una persona per volta in cui un ospite accoglierà i visitatori per dialogare sui temi del pellegrinaggio e dell’ospitalità come istanze relazionali.
Alle 18, presentazione della pubblicazione relativa a I can reach you (from one to many), che documenta le opere in mostra, lo sviluppo dei progetti attraverso narrazioni ed elaborazioni degli eventi collaterali e approfondisce la ricerca degli artisti in diverse conversazioni con i curatori. In I can reach you (from one to many) gli artisti coinvolti, attraverso un confronto sui gesti, le forme, le azioni, le responsabilità e le prospettive, hanno intersecato le proprie traiettorie realizzando un progetto che si è sviluppato con lavori concepiti nel corso di diversi periodi di residenza alla Tenuta Dello Scompiglio. Gli interventi, tutti strettamente collegati al contesto in cui sono stati proposti, ma proiettati verso un orizzonte dilatato, sono nati da una riflessione sul luogo, sulla percezione dell’appartenenza e sull’attraversamento fisico, mentale e immaginifico degli spazi. Oltre al lavoro di Valerio Rocco Orlando, il progetto è costituito dall’installazione ambientale “Frequenza Fondamentale” di Bianco-Valente e dall’opera in divenire “Dove il passo” di Claudia Losi.