L’albero della felicità al Lucca Teatro Festival

13 marzo 2016 | 15:13
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L’albero della felicità al Lucca Teatro Festival

Prosegue fino a domenica (20 marzo), la seconda edizione il Lucca Teatro Festival Che cosa sono le nuvole, a cura de La Cattiva Compagnia con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Banca del Monte di Lucca. Il festival è inserito nella programmazione di teatro ragazzi curata dal Teatro del Giglio e porterà a Lucca il meglio delle compagnie da tutta Italia e vede la partecipazione di compagnie di livello nazionale provenienti da tutto il territorio italiano per decine di appuntamenti dedicati ai giovane e alle famiglie.

Domani (14 marzo) alle 16 al Teatro San Girolamo è in programma L’albero della felicità di e con Giacomo Verde: uno spettacolo di narrazione, con l’utilizzo di video-ologrammi, tratto dalla splendida fiaba della tradizione polacca Il melo incantato. Un giovane che non riesce a trovare un lavoro che lo soddisfi e una vecchia che gli predice che solo quando troverà il lavoro giusto sarà felice, ma dovrà farlo per amore e non per denaro. E poi ci sono: una povera madre, una lucertola in pericolo, un Re malato molto prepotente e delle pere magiche molto colorate. I personaggi della storia, che vengono mostrati attraverso un “teatrino olografico”, sono realizzati in grafica 3d, utilizzando in maniera “alternativa” alcuni dei programmi normalmente utilizzati per la creazione di personaggi e situazioni da video game, in modo da mettere al servizio del teatro le potenzialità delle nuove tecniche di narrazione digitale. La produzione è di Aldes Produzione.
Domani e martedì (15 marzo) dalle 15 alle 18 a Palazzo Ducale con Il teatro delle possibilità il laboratorio sociale Impossibile Arte Possibile. La naturale prosecuzione del progetto della Provincia di Lucca che fin dal 2005 ha realizzato un percorso esperienziale di laboratori teatrali rivolti a persone con disabilità o con problematiche relazionali. Scopo infatti dello stesso è quello di avvicinare e rendere possibile la sua partecipazione ad un numero sempre più maggiore di persone non vicine a queste realtà sociali, ottenendo così uno scambio ed una condivisione reciproca di un esperienza collettiva.