Centro Vermigli, incontri ed eventi in ricordo di Maselli

Una Lucca “ecumenica” tutta da scoprire. Ad un mese dalla scomparsa di Domenico Maselli – professore di storia del cristianesimo, pastore della chiesa evangelica valdese di Lucca ma anche parlamentare alla camera dei deputati – riprendono le attività del Centro culturale Pietro Martire Vermigli da lui fondato, nel non molto lontano 2001, insieme a Vittorio Barsotti (presidente dei presidi di Lucca), Simonetta Adorni Braccesi, Jole Affuso, Alessio Lucarotti e Marco Trasciatti.
Negli ultimi mesi la vita di Domenico Maselli si è concentrata sulla riorganizzazione del Centro Vermigli e nell’ideazione di un fitto elenco di incontri che avrebbe preparato la strada alla fondazione del Centro ecumenico cittadino che è stato per molti anni il suo vero sogno e che voleva fosse intitolato a due grandi figure della spiritualità e dell’ecumenismo come Giovanni Diodati e Giuliano Agresti, entrambi fortemente legati alla città di Lucca: il primo – ginevrino di origini lucchesi – è stato teologo protestante e traduttore in italiano della Bibbia del 1607, il secondo invece ha lasciato un segno indelebile come vescovo di Lucca tra il 1973 e il 1990. Un sogno quello di Maselli che prevedeva quindi un centro ecumenico e laico, termini che si intrecciano, che non possono fare a meno l’uno dell’altro, come afferma anche il vice presidente Alessio Lucarotti, uno dei fondatori più giovani del centro. E centro laico inteso come l’incontro di tutti i pensieri, compreso l’ateismo. Un centro in cui si parla di cultura nel suo senso più ampio, con la presenza di grandi personalità.
“Negli anni Novanta ci furono molti scandali – spiega un altro dei fondatori Vittorio Barsotti – Maselli mi appassionò perché era una persona corretta e trasparente e in quel momento c’era bisogno proprio di persone come lui. Lucca ha il male della provincialità – conclude – si ha bisogno di centri come questo ”.
Un percorso aperto a tutti denso di appuntamenti che riguarderanno momenti di riflessione e discussione sui temi della spiritualità, della storia, dell’etica, della Riforma, ma anche della musica, dell’architettura, del legame fortissimo tra Lucca e Ginevra, della cultura e della società contemporanea, sempre all’insegna dell’incontro e del confronto tra culture. Un percorso che si concluderà idealmente l’1 novembre 2017 – cinquecentesimo anniversario della data simbolo dell’avvio della Riforma – con la posa della prima pietra del Centro ecumenico Agresti-Diodati.
La riorganizzazione ha visto nelle scorse settimane l’elezione del consiglio direttivo che ha il compito di attuare il percorso e di sviluppare le attività del Centro Vermigli nella direzione dello statuto che prevede – tra l’altro – la promozione con spirito laico e aconfessionale della “conoscenza e dello studio del pensiero e della storia religiosa, civile e sociale dell’Italia e di Lucca, con riferimento al dibattito attuale”. Per il prossimo biennio il Centro Vermigli sarà diretto dal presidente Samuele Del Carlo, membro e predicatore della chiesa valdese di Lucca e vedrà fra le altre cariche il vicepresidente Alessio Lucarotti, fondatore del Centro Vermigli, il segretario Giuseppe Farinella e come consiglieri Eugenio Biagini, il vescovo di Pescia Monsignor Roberto Filippini, Rosella Tuccini e don Mauro Lucchesi.
Il primo importante evento si terrà questo venerdì (8 aprile) alle 18 a LuccaLibri quando monsignor Franco Buzzi (sacerdote della diocesi di Milano) presenterà il suo libro Erasmo e Lutero. La porta della modernità (XVI-XVII) edito da Jaca Book nel 2014. Un’occasione per andare alla radici della Riforma con una riflessione su due pensatori simbolo della spiritualità europea e del dialogo tra culture attraverso la voce autorevole di un nostro contemporaneo. L’appuntamento successivo si svolgerà a inizio giugno – la data è in via di definizione – con il professor Erik Noffke della Facoltà valdese di teologia di Roma e tratterà delle traduzioni della Bibbia da Lutero a oggi.
Ma gli incontri in programma sono davvero tanti: con un po’ di commozione, dato che la lista fu pensata proprio dallo stesso Maselli, sono stati resi noti alcuni degli argomenti di cui tratteranno tali appuntamenti. Si toccheranno argomenti come il Concilio di Trento, le varie riforme, le mura di Lucca e la loro funzione nel passato, i grandi vescovi lucchesi dell’ultimo secolo, San Francesco di Sales, musica sacra e profana della nostra città, ma anche la Ginevra illuminista e l’evangelismo italiano. Tutti argomenti ancora in via di calendarizzazione.
Perché “centro Pietro Martire Vermigli” Pietro Martire Vermigli fu un monaco agostiniano fiorentino che praticò molti anni nella nostra città: la chiesa di San Frediano lo ebbe infatti come predicatore agli inizi del ‘500. Fu accusato di eresia dallo stato e per tale ragione dovette trasferirsi a Ginevra. Pubblicò una serie di opere teologiche, fondamentalmente commentari biblici e trattati sull’eucaristia. Solo oggi si sta riscoprendo il ruolo fondamentale che svolse sia nella riforma in Svizzera che in Inghilterra. Lo stesso Calvino considerò peraltro Pietro Martire uno dei grandi interpreti della dottrina eucaristica riformata, proprio per questo motivo Maselli ha voluto onorarlo dando il suo nome al centro: Vermigli fu una figura pilastro nella libertà di pensiero.
Per informazioni e contatti: www.centrovermigli.it (in costruzione) e info@centrovermigli.it