Una mostra sul libro biblico dell’Apocalisse

13 aprile 2016 | 12:57
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Una mostra sul libro biblico dell’Apocalisse

L’Opera del Duomo di Lucca promuove una mostra sul libro biblico dell’Apocalisse. “Comunemente – spiegano gli organizzatori – quando si parla di apocalisse, si immaginano catastrofi e fine del mondo: in verità il libro biblico con un linguaggio particolare e immaginifico descrive una lotta che è di sempre e rivela il senso profondo della storia per dare consolazione e coraggio alle comunità cristiane perseguitate, prospettando la vittoria finale”.
La mostra si tiene all’oratorio di San Giuseppe in piazza Antelminelli sarà inaugurata sabato (16 aprile) alle 16 e rimane aperta fino al 3 maggio visitabile a ingresso libero dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 14 alle 17. Gli artisti protaginisti della mostra saranno Elena Men e Marco Messina.

“Abbiamo intitolato la mostra Apocalisse sempre – spiegano gli ideatori – perché in ogni tempo i cristiani sono perseguitati, oggi più di ogni altra religione, e spesso ciò avviene nell’indifferenza comune. Per questo il messaggio del libro biblico continua a nutrire la speranza e questa mostra assume così anche il senso di vicinanza e condivisione. Il messaggio dell’Apocalisse non ha nutrito solo la fede ma ha stimolato anche l’arte nei suoi linguaggi, qui ne vengono privilegiati due, quello dell’iconografia russa e la fotografia artistica”.
“L’iconografa Elena Men – prosegue òla presentazione – ha imparato infatti a dipingere le icone dai maestri della chiesa catacombale in anni in cui dipingerle era proibito. Ha lavorato inoltre nel laboratorio iconografico del patriarcato di Mosca e al centro di restauro scientifico Grabar. La sua attività è maturata in un ambiente ecclesiale che le ha permesso di sentirsi legata – pur abitando in Italia da molti anni – allo spirito delle scuole degli iconografi russi. Dopo aver contemplato a lungo l’unica icona dell’Apocalisse esistente presso la cattedrale della Dormizione al Cremlino di Mosca ha prodotto queste tavole con le quali presenta singoli episodi e figure del testo biblico per coglierne il messaggio di speranza che esso annuncia. Si tratta di frammenti – quindi non hanno vere e proprie cornici come le icone – e sono da contemplare nel loro insieme. Alcune tavole ripropongono dei particolari dell’icona russa, in altre l’artista ha rielaborano il linguaggio iconografico esprimendosi con elementi nuovi sempre in coerenza con la tradizione. La mostra era già stata esposta nel convento di San Marco a Firenze alcuni anni fa contestualmente alla pubblicazione di un libro che riportava, oltre la riproduzione delle icone, il commento all’apocalisse di suo padre, il grate teologo e testimone Alexandr martirizzato nel settembre del 1990”.
“Marco Messina – chiudono dall’Opera del Duomo – invece nasce a Lucca nel 1970. Inizia a fotografare fin dagli anni ‘90 rielaborando visioni e ricordi del suo vissuto per giungere ad una realtà universale che tutti possono condividere. Le sue opere risultano sempre frutto di percorsi e riflessioni interiori. Ha partecipato a numerose mostre e concorsi nonché alla pubblicazione di volumi soprattutto negli ultimi 15 anni. Marco Messina con le sue foto ha inteso raccontare l’Apocalisse dopo due anni di studio del libro biblico e la ricerca di un modo per raccontare una visione ha costituito motivo di lunga riflessione usando il linguaggio simbolico che rimanda ad altro: è uno strumento di comunicazione, ma nello stesso tempo si pone come un diaframma tra lui e ciò che esso rappresenta”.