“Blocco 3” chiude la quarta stagione del Teatro dei perché

15 aprile 2016 | 09:56
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“Blocco 3” chiude la quarta stagione del Teatro dei perché

Uno spaccato della vita degli anni ’70 e ’80 rivive domani alle 21 con Blocco 3 di Fabrizio Brandi e Francesco Niccolini (compagnia Brandi Niccolini) che chiude la quarta edizione del Teatro dei Perché, organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca, all’interno del programma del Festival italiano del volontariato, in collaborazione con il Teatro del Giglio e con la sponsorizzazione tecnica di Note e Note Press comunicazione.

Appuntamento, a ingresso libero, nell’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca (piazza San Martino, 7 a Lucca), con ingresso gratuito, con l’ultimo evento della rassegna ideata da Anna Benedetto, con la direzione artistica dell’attrice e regista Cristina Puccinelli, che ha portato a Lucca tre spettacoli di grande interesse.
Blocco 3 vede sul palco proprio l’attore Fabrizio Brandi, conosciuto al pubblico televisivo per le serie il Commissario Manara e Area paradiso di Diego Abatantuono” e a quello cinematografico per aver partecipato a La prima cosa bella e La pazza gioia di Paolo Virzì.  Blocco 3 racconta la vita di Mario Nesi, di anni undici, nato al Blocco 3 di Livorno, nel popolare e mitico rione della Guglia fra gli anni ’70 e ‘80. Il Blocco 3 è proprio l’edificio che lo vede crescere, all’ombra del suo cortile e di una affollata e picaresca umanità, fra compagni di giochi esuberanti, e vicini di casa molto vicini. Mario, sotto l’ala protettiva del padre un tipico comunista d’acciaio di quei tempi, sviluppa i primi germi di ribellione umoristica e di autocoscienza. La voglia di crescere ed emanciparsi, non tarderà a portare le prime trasgressioni e le prime esperienze amorose. L’ironia di Mario forgia il suo personaggio in un ritmo allegro ma non troppo. Blocco 3 è il terzo palazzaccio di una serie di edifici di sicurezza, voluti dal regime fascista a scopo contenitivo per i sovversivi e architettonicamente commemorativo del tiranno. La narrazione tratteggia con disinvoltura uno spaccato caleidoscopico della profonda umanità che vi si affolla e affianca Mario nel suo mestiere di crescere e di vivere. Lo spettacolo arriva a Lucca grazie al festival Montagne Racconta.