Giglio, i conti in ordine verso la Fondazione

22 aprile 2016 | 12:14
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Giglio, i conti in ordine verso la Fondazione
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Giglio, i conti in ordine verso la Fondazione
Giglio, i conti in ordine verso la Fondazione
Giglio, i conti in ordine verso la Fondazione

Conti in ordine al teatro del Giglio e ora si può guardare alla trasformazione in fondazione. E’ la presentazioni dei dati del bilancio 2015 dell’azienda speciale, con il sindaco Alessandro Tambellini, il presidente Stefano Ragghianti, il direttore generale Manrico Ferrucci e il direttore artistico Aldo Tarabella a chiudere, almeno parzialmente, gli anni neri dell’ente e a riaprire a una prospettiva di crescita per la struttura culturale cittadina.

E’ anche il momento in cui il sindaco si toglie letteralmente dei sassolini dalle scarpe, estraendo da un fazzoletto dei sassi di fiume, per rispondere alle polemiche degli ultimi anni. “Il teatro del Giglio – dice il sindaco – è stato oggetto di molte polemiche negli ultimi anni. Non è l’anno conclusivo, ma siamo già in grado di dare alcune chiarificazioni. A partire dalla scelta del direttore Manrico Ferrucci e del direttore artistico Aldo Tarabella. In questo senso i risultati parlano chiaro e parlano anche in loro favore”.
Come si è ricordato, infatti, il mandato dei nuovi vertici del teatro era iniziato con circa 770mila euro di patrimonio netto negativo. “Attualmente – dice il sindaco – il patrimonio è ricostuito pressoché integralmente con oltre 436mila euro al 31 dicembre del 2015 comprensivo di oltre 23 mila euro di utile. In più avevamo una forte esposizione di cassa che ci costringeva a interessi passivi di qualche rilievo”.

Insomma, dati interpretati tutti in positivo, che si accompagnano anche alla soddisfazione per la produzione artistica e culturale. “E’ stato – dice Tarabella – un percorso triennale in progress, esploso in quest’ultima stagione. Abbiamo 1500 abbonati suddivisi fra prosa, lirica e danza. Con un grande aumento del pubblico giovanile under 25. In questo senso, al di là della mia persona, si è rivelata vincente la scelta del Comune di individuare una figura unica di direttore artistico è stata giusta perché è stato possibile andare avanti con un progetto unico, che privilegiasse anche la presenza giovanile, che è poi quella del pubblico del futuro”.
Tocca al presidente Stefano Ragghianti, invece, dare i “numeri” del bilancio approvato: “L’avanzo positivo – ribadisce – è di 23442,68 euro con un patrimonio netto complessivo positivo per 436610 euro. Una situazione che ci permette di interrompere momentaneamente la serie negativa del teatro che, lo ricordo, nel 2014 aveva 354mila euro di patrimonio netto negativo. Il significato di questo risultato è evidente perché, nel suo essere molto prudenziale, è stato fatto non chiudendo, tagliando o diminuendo in alcun modo le attività del teatro e perché avviene in un quadro e in un contesto regionale e nazionale di grande difficoltà degli enti teatrali e lirici”.
Ma quali sono i dati significativi di questo bilancio: “Innanzitutto – spiega Ragghianti – l’incremento di 82mila euro dei contributi provenienti dal Fus, a fronte anche di una maggiore attività che deve essere fatta. In questo senso, in particolare, l’attività lirica è doppiamente strategica, sia dal punto di vista culturale visto che siamo nella città di Puccini, sia dal punto di vista economico generale”. L’altro passaggio importante è la riduzione del costo del personale che rispetto al 2014 è di circa 60mila euro annuo: “C’è stata – ricorda Ragghianti – l’interruzione di un rapporto di lavoro e di quattro passaggi al sistema delle partecipate”. Al momento, dunque, in teatro ci sono un dirigente, 22 dipendenti a tempo indeterminato, di cui 15 impiegati e 7 operai, oltre alle “maschere”, personale per la sicurezza e per i servizi in sala. Per un costo complessivo annuale, nel 2015, di poco superiore al milione di euro. “E tutto questo – aggiunge il sindaco Tambellini – senza dover licenziare nessuno”. In cantiere, poi, c’è anche l’assunzione di un nuovo tecnico. “C’è stata – spiega Ragghianti – qualche ora in più di assemblea sindacale ma nessuno sciopero. E questi dati, inoltre, sono destinati a migliorare in quando i trasferimenti sono avvenuti fra maggio e giugno quindi l’economia di bilancio è stata per sette dodicesimi. Nel 2016, inoltre, si risparmierà in maniera più consistente anche perché non graveranno gli incentivi all’esodo che ci sono stati per l’interruzione del rapporto di lavoro di uno dei dipendenti”. Presto, quindi, si riapriranno con tutta probabilità le trattative sindacali: “Con grande prudenza – dice Ragghianti – posso dire che qualche cosa, nella sistemazione dei livelli e degli inquadramenti e dal punto di vista del premio di produzione, dovrò lasciare sul tavolo”.
Nel quadro generale, poi, sono sensibilmente diminuiti anche gli oneri finanziari, di circa 10mila euro. Così come l’esposizione nei confronti delle banche: “I debiti – chiude Ragghianti prima dei ringraziamenti all’amministrazione e a tutto il personale del teatro – al dicembre 2013 erano di 1,9 milioni di euro, mentre alla fine del 2015 sono stati abbattuti a 401mila euro”.
“Tutto questo mi fa dire – è il ragionamento finale – è che il documento al 31 dicembre del 2015 è la base per procedere all’eventuale trasformazione in fondazione. Altrimenti, con i precedenti dati di bilancio, avremmo avuto un’azienda non trasformabile, anzi direi tecnicamente fallilta. Ovviamente, però, il pareggio di bilancio non è per sempre. Ci attende un anno in salita, con diverse criticità, ma si è interrotta una serie nera ed era un pasaggio che era importante fare”.
Dello stesso tono anche le dichiarazioni del direttore generale Manrico Ferrucci, che guarda al futuro: “Questi dati – dice – ci permettono di proiettarci al futuro e di pensare a quello che dobbiamo fare. Il cantiere Giglio per la prossima stagione è già in fase avanzata. Quanto a quest’anno la lirica è aumentata in termini di serate e di produzioni in collaborazione con le maggiori realtà italiane. Siamo già quasi pronti a presentare la nuova edizione dei Puccini Days, che di fatto sono un’altra stagione e che si appresta a diventare un evento di livello nazionale e internazionale. E’ ripartita anche la danza. La scommessa, insomma era quella di avere un teatro sostenibile economicamente, ma la riduzione di costi non può essere infinita. C’è biisogno di un tipo di personale, di un lavoro che non può essere a costo zero”.
Di qui l’appello nei confronti del tessuto economico cittadino. “Fino ad ora – dice Ferrucci – abbiamo avuto una buona risposta dagli enti pubblici e dai cittadini lucchesi. E’ il momento che anche il tessuto economico capisca e creda nel teatro come strumento di promozione e valorizzazione”. In questo senso il Comune ha impegnato per il teatro nel 2015, 1,285 milioni di euro, venendo incontro, con maggiori finanziamenti, alla decurtazione dei contributi da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Vertici soddisfatti anche per le presenze di spettatori e gli abbonamenti. “Sono diminuite le recite – dice Ferrucci – ma la media degli spettatori a recita è aumentata. Noi preferiamo comunque una crescita più lenta ma che sia una crescita di spettatori paganti, mantenendo in equilibrio il numero di spettatori con quello dei biglietti”.
Nello specifici sono state 13652 le presenze per la prosa (621 spettatori a serata), 5639 per la lirica (470) e 1078 per la danza (539) mentre ai Puccini Days si sono presentati in 2799 (466 per serata). Per la prosa i paganti sono di più rispetto all’anno precedente (erano stati 12452 con 25 serate rispetto alle 22 di quest’anno) e inferiori rispetto a due stagioni fa, dove però le serate erano state 28. In aumento anche gli abbonamenti per la lirica (215 contro 164) e per la prosa (965 contro 722) e quelli con le formule Zapping e Zapping Junior. Per un’attività del teatro che, nel 2015, è stata di 203 giorni complessivi.

I progetti per il futuro
La scadenza più immediata è quella della nuova edizione dei Puccini Days. “Da qui ai prossimo dieci giorni – dice Aldo Tarabella – presenteremo il calendario del prossimo anno in sintonia con le associazioni di categoria. E’ un evento che sta avendo un grandissimo riscontro all’interno della città”.
Per il sindaco l’importanza sta nell’internazionalizzazione: “Vogliamo aumentare – dice il sindaco – la collaborazione ad alto livello con altri paesi, che per noi è fondamentale. In particolare nel 2017 voglio ricordare che saremo fra i teatri coproduttori del progetto Fanciulla del West assieme alla New York City Opera e all’Opera Caroline, che aprirà a New York”. “La settimana scorsa – ricorda Tarabella – è stato presentato il bando per le audizioni, che si terranno per l’Europa il 28 e il 29 maggio a Lucca con tantissimi cantanti a Lucca dall’Italia e dall’Europa in vista del debutto del 2017 a New York”.
La prossima coproduzione in cantiere è quella del Trittico (Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi). Il sogno del sindaco è di affidarne la regia al regista premio Oscar William Friedkin, che si era espresso in tal senso al Lucca Film Festival. “Nel 2018 – dice Tarabella – saranno i 100 anni del trittico. Dall’anno prossimo, dunque, inizieremo a lavorare al progetto”.
“Ancora più ampia – dice il sindaco – sarà la collaborazione con la Fondazione Puccini con il raddoppio delle cartoline pucciniane, l’ampliamento della collaborazione con il Boccherini e con la Sagra Musicale. L’obiettivo è poi quello di rendere sempre più grande la rappresentazione del Settecento Lucchese”.
A maggio, inoltre, il teatro sarà la sede dell’assemblea del credito cooperativo di Pescia, per cui ci sarà anche uno spettacolo dedicato ai soci.

Verso la fondazione e l’ipotesi del nuovo teatro
Il futuro, come annunciato da Ragghianti, è quello della fondazione teatro del Giglio. Il sindaco la vorrebbe già entro la fine del suo mandato. “Se la direzione è quella giusta – dice – la faremo entro la fine dell’anno. Vorrei concludere il mio mandato con la nascita di questa nuova realtà, con una proprietà del teatro allargata a rappresentanti dell’intera comunità”. Possibilità, questa, anche per prevedere un nuovo teatro? “Il teatro del Giglio è una bella struttura. Vediamo come faremo crescere questa offerta culturale. Se cresce e Lucca diventa riferimento per molti si potrà pensare anche a qualcosa di più. Le grandi visioni, infatti, devono avere anche gambe per camminare. Bellissimo immaginare un teatro più grande ma prima servono integrazioni potenti, come già stiamo facendo con il mondo del fumetto e del cinema e con il vasto panorama delle associazioni”.

Enrico Pace