Ragghianti e Popper a confronto a San Micheletto

Terzo appuntamento per il ciclo di eventi dedicati al tema del movimento, del cinetismo e della visione e ai rapporti tra cinema e arti visive, organizzati dalla Fondazione Ragghianti in occasione della mostra Sguardi paralleli: Mario Ballocco/François Morellet.
Venerdì alle 18 nella Sala conferenze Vincenzo da Massa Carrara nel Complesso monumentale di San Micheletto a Lucca conferenza Continuità o Modernità? L’Arte Cinetica nelle letture di Ragghianti e Popper. Introdotto da Paolo Bolpagni, l’incontro sarà tenuto dalla storica dell’arte Annamaria Ducci che, formata all’Università di Pisa dove ha conseguito il dottorato di ricerca e il diploma di specializzazione, è attualmente collaboratore di ricerca alla Scuola Normale Superiore di Pisa. I suoi ambiti di ricerca maggiori sono la critica d’arte tra Otto e Novecento e la cultura figurativa medievale. Ha al suo attivo più di settanta pubblicazioni tra libri, saggi, contributi in atti di convegno e recensioni. L’incontro porrà a confronto le due diverse letture e chiavi interpretative che, negli anni ’60, dettero dell’Arte Cinetica e Programmata i due storici dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti e Frank Popper.
La conferenza ripercorrerà il giudizio di Carlo Ludovico Ragghianti sull’Arte Cinetica e Programmata, a partire dal saggio Ieri oggi domani, comparso sulla rivista Critica d’arte nel 1964. Ragghianti era attento a queste molteplici e variegate esperienze di arte “della visione”, ma rifiutava di considerarle come momenti di novità e di rottura nella tradizione artistica, in quanto ne circoscriveva la natura a studi sulla rappresentazione del movimento nell’arte. Secondo tale lettura, le esperienze di quegli artisti, e in particolare di quelli del Grav erano intese come esiti di una lunga continuità di ricerche rintracciabili già nel Medioevo, se non nelle remote forme espressive dell’uomo (per esempio la danza). Così Ragghianti dimostrava di non accogliere l’idea di base delle esperienze cinetiche contemporanee, che insistevano invece sul superamento dell’arte come espressione dell’individualità artistica, in favore di un’elaborazione percettiva che instaurasse un pieno coinvolgimento dell’osservatore. La conferenza metterà a fuoco le ragioni di una tale resistenza del critico lucchese dinanzi a un fenomeno che nel 1964 era al culmine del suo successo, e che proprio in Italia aveva alcuni tra i suoi più attivi protagonisti. Al contempo, la lettura di Ragghianti va confrontata con quella – di tutt’altra impostazione e tenore – sviluppata da Frank Popper nel suo libro del 1967 L’arte cinetica, che segna il momento di storicizzazione di quel fenomeno e il suo pieno riconoscimento accademico. Individuando in quei movimenti gli sviluppi estremi e naturali delle ricerche ottiche che si erano inaugurate in Francia dopo il 1860, l’Arte Cinetica era accolta appieno come momento ultimo e fondante della modernità. La conferenza sarà preceduta all 17.15 da una visita guidata gratuita alla mostra condotta dal curatore Paolo Bolpagni.