La storia di Nicolas: quando la passione diventa un lavoro

Una passione che si è progressivamente trasformata in un lavoro. E’ la storia di Nicolas Grandi, un giovane 28enne di Diecimo. Volontario alla Croce Verde di Ponte a Moriano e fidanzato con Sofia, ma con una passione per la testa: la fotografia. Un’idea alla quale Nicolas ha riposto le proprie speranze per un futuro lavorativo. “Sono sempre stato dell’idea – dice – di voler cominciare con la fotografia, ma sapevo che sarei andato incontro a delle ingenti spese. Da ragazzino mi ero fatto l’idea errata, come molti, che per fare foto belle foto l’unica via fosse quella delle macchine spaziali che vedevo ai fotografi della zona: una reflex. Al tempo avevano costi proibitivi per un ragazzo di 13 anni e decisi di rinunciare, dato che avevo già la passione per la mountain bike , che di per sé era decisamente costosa”.
Nicolas è un grande appassionato del rally, e lo era anche all’età di tredici anni, quando un giorno accadde qualcosa di magico. “Non volendo, sotto gli occhi mi capitò una foto su TuttoRally che catturò tutta la mia attenzione. Questa fotografia, – racconta Nicolas – me la ricordo ancora come fosse ieri: c’era questa lunga scia di luce, lasciata dalla macchina che stava salendo la montagna. Non mi capacitavo di come fosse possibile fare una fotografia del genere, dove la strada veniva disegnata dalla scia di luce lasciata dalla macchina”. Nel 2010 il lavoro gli permette di comprarsi la prima macchina Reflex, con cui ebbe a condividere le prime esperienze nel campo. “Non avevo mai usato una Reflex – ci spiega Nicolas -, e nemmeno fatto un corso. Mi sono sempre mosso da autodidatta, utilizzando video di YouTube o comprando libri, alla fine non potevano mancare le critiche dei miei compagni fotoamatori alle mie foto. A rivedere ora le foto che facevo tempo fa, mi picchierei da solo”. Era l’estate del 2011, quando per Nicolas iniziò la prima avventura nel mondo della fotografia come “tirocinante”. L’inizio di tutto fu nei locali notturni di Lucca (Kuku e Rush Club) grazie ad una collaborazione nata con Malibu Project. “Conoscevo già l’ambiente – prosegue Nicolas – e chi erano gli organizzatori delle serate che frequentavo: Matteo Gini e Silvio Innocenti. Chiesi a Matteo se ci fosse posto per me all’interno dello staff, il problema è che loro avevano già un fotografo e quindi non sarebbero mai stati a perdere del tempo, con un giovane con pochissima esperienza come me. Ma invece credettero in me e riuscii, anche se non percepivo niente, a mettermi in gioco fino a diventare il fotografo ufficiale dello staff. Non potrò mai dimenticare un’esperienza come questa. Allora ero talmente lento nel sistemare le foto che non mi bastava mai il tempo, spesso finivo per ritoccarle mentre mi trovavo a fare un turno alla Croce Verde … in attesa che qualche chiamata arrivasse dalla centrale del 118”.
Terminata la collaborazione con Malibu, Nicolas venne chiamato da Massimo Vitali, amico da diversi anni e attuale responsabile della discoteca Inside (ex Jojo). “Mi ero promesso di non lavorare più per le discoteche, ma invece Massimo fece di tutto e riuscì a convincermi presentandomi il suo nuovo progetto che stava partendo”. Nicolas è uno di quei giovani ventenni, che nel corso degli anni, si è sempre sentito ripetere ai colloqui di lavoro: “Mi dispiace, ma abbiamo bisogno di gente con esperienza”. Posti di lavoro, questi ultimi, che non avevano niente a che vedere con la fotografia, ma sarebbero stati un gradevole appoggio economico per la passione di Nico; fino a quando, un magico giorno di febbraio 2016, accadde una proposta inaspettata. “Durante gli ultimi due anni – racconta Nicolas – ho avuto l’occasione di conoscere, grazie alla discoteca, Alberto Pellegrinetti (direttore di Drivinglandscape). Sapevo che Alberto era un appassionato di rally e che sicuramente avrebbe seguito l’imminente Rally del Ciocco e della Mediavalle, gli chiesi se avrei potuto accompagnarlo durante l’evento vista la sua conoscenza del territorio. Lui tutto emozionato mi disse che c’era un progetto in corso di definizione, Drivinglandscape, ma non aveva idea che fossi interessato alle auto e non me ne aveva mai parlato prima. Mi presentò il progetto nella speranza di farmi appassionare alla cosa. Ci riuscì in pieno. Alberto decise che il mio ruolo dovesse essere quello di direttore della fotografia e da li, scelsi di trasformare la mia passione nel mio lavoro”. Un progetto, quello di Drivinglandscape, che ha intenzione di offrire un prodotto nuovo sul mercato: di qualità. Un progetto, composto da uno staff di 6 persone (oltre a Nicolas e Alberto ci sono Paolo Pellinacci – coproduttore, Marco Brega – aiuto regia, Davide Bertoncini – elicotterista, Leonardo Papera – fotografo), e diversi collaboratori, con la “mission” di immortalare delle belle macchine, dando un forte sostegno di valorizzazione anche al territorio della Garfagnana. “Il nostro prodotto, esce dai soliti schemi: dove le macchine vengono semplicemente fotografate e riprese in un contesto urbano – ci spiega Nicolas –, abbiamo quindi pensato di catturare le auto, immerse nella natura di un paesaggio magnifico, come quello della Garfagnana. Attualmente, abbiamo partecipato in modo autonomo al rally del Ciocco di aprile 2016, dove abbiamo avuto modo di poterci presentare, fotografando le diverse auto presenti”.
Una passione quindi, che ha offerto a Nicolas e i suoi amici, delle grosse aspettative per il proprio futuro e che sembrano al momento non deluderli affatto. Esatto, perché basta spostare lo sguardo sulle fotografie di Nicolas per vedere quante persone, gradiscano le sue foto. “L’altra sera ero a cena con alcuni ragazzi dello staff – chiude Nicolas – uno di loro mi disse che le foto stavano andando alla grande e che una di esse aveva superato i 400 mi piace, quando la pagina era composta da soli 700 seguaci. Rimasi di sasso perché la foto era stata caricata il giorno stesso e io non avevo avuto modo di vederla pubblicata. Per me questa era una piccola, grande soddisfazione. Speriamo che questo sia solo un punto di partenza”.
David Del Prete
Sembra quindi essere chiaro il percorso di Nicolas, che con quegli occhi pieni di speranza, rivolge un piccolo piccolo appello a tutti gli altri giovani, che come lui, hanno fin da sempre avuto un progetto nascosto per troppo tempo in quel cassetto maledetto. “Credeteci fino infondo, continuate a coltivare la vostra fede e impegnatevi al massimo, per far sì che il vostro progetto diventi realtà”. Un grande in bocca al lupo a Nicolas e al progetto a cui partecipa!