
Domani (29 maggio), alle 21,15, nuovo spettacolo della Fita al Teatro Idelfonso Nieri di Ponte a Moriano dove la compagnia Teatro Studio meterà in scena, in prima assoluta, La zia d’America, commedia brillante di George Deval. L’azione si svolge a Roma nella casa di un avvocato di grido fissato con i titoli nobiliari al punto da pretendere che la moglie provenga da famiglia altolocata. Per questo motivo gli è stato fatto credere che il padre della sposa, Mario Esposito, sia un grande esploratore perennemente in viaggio per i suoi studi mentre in realtà è un modesto faccendiere che ha sbarcato il lunario con una serie di mestieri ai limiti del lecito.
Questo è l’antefatto da cui discendono tutte le situazioni esilaranti che si scatenano all’arrivo sulla scena di questo suocero sconosciuto che si presenta sotto le false sembianze di un idraulico e che poi assumerà altre identità. Nella vicenda s’inseriscono altri personaggi fortemente caricaturali, un ladruncolo di borgata che gioca al gangster, un generale da barzelletta alla ricerca della donna ideale, un’amica di famiglia sessualmente famelica, un cugino dalla doppia personalità e Zoe la promessa sposa di Mario, una pescivendola che si esprime con un gergo popolare molto colorito. Su tutti incombe la presenza ingombrante di Elisa la cameriera, una campagnola, la classica finta tonta che con la sua faccia tosta è una mina vagante nella casa. La commedia si può definire una pochade alla francese in salsa italiana, con gli intrighi, i travestimenti, le situazioni da suspense comica e i tradimenti veri o presunti, ma lo stile linguistico è moderno, ci sono i doppi sensi, i giochi di parole, il gergo dialettale e molta comicità “fisica”, il fine è la costruzione di un meccanismo in grado di coinvolgere lo spettatore in un grande divertissement.