A LuccaLibri si presenta il catalogo delle opere di Roberto Pasquinelli

Il paesaggio, la natura e la sua amata Montecarlo: questi i temi centrali della pittura di Roberto Pasquinelli, tutti presenti e ben riconoscibili ne Il fremito dell’anima nel paesaggio di Pasquinelli, un catalogo curato da Gilberto Bedini, che verrà presentato venerdì (8 luglio) alle 18,30 al Caffè letterario di viale Regina Margherita.
Nato nel 1955 da una famiglia di agricoltori, Pasquinelli, dopo aver frequentato le scuole a Lucca, completa la propria formazione all’Accademia di Belle Arti a Firenze, dove viene introdotto nel circuito artistico cittadino, senza mai dimenticare però i colori e la luce della sua terra. Di lì parte un percorso artistico che lo identificherà come il pittore di Montecarlo, un luogo dell’anima dove perfeziona col tempo la sua adesione, luminosa e quasi maniacale, al genere del paesaggio.
Ed è questo entroterra toscano, che da Montecarlo arriva fino ai colli di San Miniato, ad essere raccontato in rapide pennellate come una terra magica e al contempo concreta, reale, in cui le visioni paesaggistiche diventano intime e personali.
Bedini ha saputo cogliere a pieno questi aspetti, ponendo l’accento sulla sensibilità del pittore e sulla sua capacità di inserirsi in una tradizione che in Toscana vanta precedenti a dir poco “ingombranti”.
Nel catalogo anche un breve saggio di Vittorio Sgarbi che, con la consueta lucida analisi, ci offre una prospettiva “altra” di Pasquinelli, dando la propria versione del viscerale rapporto tra il pittore e i propri soggetti, interpretati “identificando nel suo rapporto sentimentale con Montecarlo, in particolare con le sue campagne, i suoi cieli, le sue luci, i suoi odori in mutevole alternanza nel succedersi delle stagioni, gran parte della sua vena ispirativa”.
L’appuntamento è dunque per venerdì al caffè letterario di Viale Regina Margherita, con il curatore Gilberto Bedini, e l’editore, Norma Jean Bishop, ma soprattutto con l’artista, intervistato nell’occasione da Piera Teglia, in un incontro arricchito da alcuni intermezzi musicali sulle note dell’arpa di Anna-Livia Walker.