Avanti la mostra di Antonio Possenti, c’è anche il servizio navetta

Nella bellissima Fortezza di Mont’Alfonso, che domina dalla sua posizione arroccata la città di Castelnuovo Garfagnana e tutta la valle, prosegue la mostra di Antonio Possenti Altrove e altri luoghi. Occasioni e suggestioni dall’Orlando Furioso. Nessun posto poteva essere più adatto ad ospitare i personaggi creati dalla penna geniale di Ludovico Ariosto, di questo antico fortilizio militare nato, come il capolavoro ariostesco, grazie alla famiglia Estense. La mostra proseguirà sino al 31 agosto, aperta tutti i giorni eccetto il lunedì, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 a ingresso è libero.
Alla Fortezza, per chi ama passeggiare, si arriva percorrendo il bellissimo Sentiero dell’Ariosto, un facile percorso escursionistico che parte dalla Rocca Ariostesca di Castelnuovo, passa per il borgo di Torrite, con i suoi scavi archeologici di antiche terme, e arriva sulla collina attraverso uno splendido bosco. Per i più pigri però, dal giovedì alla domenica, è in funzione un servizio navetta per la mostra, gratuito, che partirà da via Garibaldi, al ristorante da Carlino, alle 10,30, 12, 16,30 e 17,30. Antonio Possenti è da sempre, nelle sue opere, in colloquio con i protagonisti e i luoghi della letteratura e in occasione delle Celebrazioni per il Cinquecentenario della prima edizione del capolavoro di Ludovico Ariosto presenterà un’inedita galleria di personaggi ariosteschi, tratta dalla sua personalissima lettura del Furioso: da Orlando ad Angelica, da Rinaldo a Sacripante, Astolfo, Marfisa, Gradasso, inserendo nella lista anche il brigante Moro, grande antagonista del ‘governatore’ Ariosto nella Garfagnana del primo ‘500 ed alcune tavole dedicate in particolare al rapporto fra Ariosto e la Garfagnana. In queste terre, infatti, all’epoca appena annesse al Ducato Estense di Ferrara, come ben documenta in catalogo il saggio, ricco di dati interessanti di Maria Cristina Cabani, docente presso l’Università di Pisa e specialista in Ariosto, il poeta fu inviato nel 1522 col difficile incarico di Governatore. E in questa regione inospitale, abitata da una popolazione fiera e indomita, trascorse ben tre anni, dimostrando grandissime abilità politiche e pratiche, ma sempre rimpiangendo la sua città, la sua donna, i suoi amati studi. La Rocca dove abitò, che domina la piazza principale del paese e che proprio in questo periodo è oggetto di un importante lavoro di restauro ad opera del Comune, porta ancora adesso il suo nome. E Castelnuovo lo ricorda oggi così.