Ciancarella su Lucchesiana: “Volevamo farlo 5 anni fa”

1 agosto 2016 | 13:29
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Ciancarella su Lucchesiana: “Volevamo farlo 5 anni fa”

L’idea di vitalizzare con musica e parole corso Garibaldi, con un format del tutto simile a quello scelto per la manifestazione Lucchesiana, non è nuova. Era il 2011 quando Talitha Ciancarella, titolare della libreria Lucca Libri – che al tempo si trovava al civico 54 della via – aveva iniziato a pensarci. Spesso ne parlava a latere della presentazione di un libro o di una delle molte iniziative culturali che da sempre hanno trovato spazio tra gli scaffali della libreria (ora traferitasi in viale Regina Margherita e divenuta anche caffé letterario), determinata a portare avanti il necessario iter per dare vita a un piccolo festival che aprisse quella strada al piacere della lettura e della musica dal vivo.

Ma qualcosa andò storto, si presentarono complicazioni di tipo burocratico e la rassegna non riuscì a partire. Sollecitata, commenta così Talitha Ciancarella: “Sono contenta che adesso una mia idea possa trovare espressione. Certo, mi dispiace rilevare che quando la proposi io non venne compresa o, forse, scontai una mancanza di coraggio che purtroppo non vedo superata: se un’iniziativa culturale è proposta da un’associazione riscontra interesse nella pubblica amministrazione, se invece a proporla è una realtà commerciale viene guardata con sospetto. Eppure basterebbe guardare a quello che accade in Europa, dove il partenariato pubblico-privato è una prassi quotidiana anche in ambito culturale e non si scandalizza nessuno. Solo durante la notte bianca del 2012 siamo riusciti a realizzare un assaggio, peraltro ben riuscito, di ciò che avevamo in mente”. Lucchesiana si svolgerà nella parte di corso Garibaldi pedonale, mentre l’idea di Ciancarella avrebbe investito principalmente il tratto che va dall’inizio della ztl (incrocio con via del Peso) all’intersezione con via san Girolamo – un tratto quindi più problematico per l’utilizzo del suolo pubblico. “Sarebbe stata una bella opportunità per vivacizzare una parte del corso che solitamente è esclusa dalla passeggiata dei lucchesi, dando sì ossigeno alle attività commerciali presenti ma valorizzando anche, attraverso l’attrattività della cultura, una parte importante di città. Non c’è stato il coraggio di andare in quella direzione nel 2011 – continua Ciancarella – ma in fondo non c’è del tutto nemmeno ora”. E per finire si toglie un sassolino dalla scarpa: “Non mi stupirei se tra qualche anno la biglietteria della città divenisse anche bookshop del teatro del Giglio: una proposta, anche questa, che abbiamo cercato di portare avanti nelle opportune sede e che avrebbe dovuto concretizzarsi con una formula di partenariato pubblico-privato. Spero che presto questo tipo di collaborazione inizi a divenire metodo costruttivo per tutta la città”.