Nathalie Caldonazzo a Lucca: “La violenza di genere è un’emergenza”

Va in scena questa sera (3 agosto), al festival La Versiliana, Il malato immaginario di Molière per la regia di Andrea Buscemi. A interpretare il personaggio di Belinda, la moglie dell’ipocondriaco Argante (nei panni del quale troviamo lo stesso Buscemi) è Nathalie Caldonazzo, che ha scelto per l’occasione di soggiornare nella nostra città: “Il primo incontro che ho fatto questa mattina – ci racconta sorseggiando un caffè in piazza Anfiteatro – è stato con la statua di Giacomo Puccini. Non ero mai stata nella vostra splendida città e me ne sono subito innamorata”. A farle da cicerone in questo breve soggiorno, tra passeggiate e prove, è Nicola Fanucchi, attore lucchese che stasera sarà il dottor Purgone.
“Ci siamo conosciuti durante le prove di questo spettacolo che lo scorso autunno abbiamo portato al teatro San Babila di Milano, e poi ancora a Rho, a Tortona, in Puglia. Considero Nicola un amico prezioso e un grande professionista: spero che Lucca sia consapevole di avere un così versatile attore nel proprio panorama culturale”.
Nathalie Caldonazzo non è rimasta indifferente al femminicidio che ha sconvolto Lucca nelle ultime ore. Si è spesa molto, come artista e come donna, nella sensibilizzazione sul tema della violenza nei confronti delle donne, realizzando anche alcuni quadri di cui gentilmente ci ha mostrato le foto. Periodicamente fa visita alla giovane Chiara Insidioso, la ventenne in stato vegetativo che da più di tre anni occupa una stanza dell’ospedale Santa Lucia di Roma. A ridurla così furono le percosse del fidanzato. “Ho vissuto in prima persona la violenza di genere, so cosa significa, ne ho fatto anzitutto esperienza con mio padre. Nella vita, poi, ho incontrato uomini capaci di sottili e atroci violenze psicologiche. Credo che sia in corso un’emergenza seria, culturale e sociale, e non mi stancherò mai di ripetere che agli uomini che si mostrano violenti non deve essere concessa una seconda possibilità. Al primo segnale di squilibrio – prosegue la Caldonazzo – è necessario prendere le distanze, sebbene la cronaca ci dimostri che a volte nemmeno questo è sufficiente. Come madre di una figlia femmina, Mia, di 12 anni, non mi sento serena”.
Nicola Fanucchi annuisce ascoltando le parole della collega e commenta: “Nathalie è una persona di spessore, una bella persona e una grande artista. Non ha mai strumentalizzato le sue vicende private per fare carriera – era la compagna di Massimo Troisi quando è morto. Questo, secondo me le fa acquisire valore, specie in un ambiente fatto di apparenza e comunicazione vuota”.
Non è la prima volta che Nathalie Caldonazzo recita alla Versiliana: aveva già calcato quelle scene nel 2002 con La bisbetica domata. Una carriera teatrale, la sua, contraddistinta dai classici: “Andrea Buscemi, in questo, è stato il mio maestro. Abbiamo lavorato insieme anche per La dodicesimanotte e Gli innamorati e apprezzo molto la sua capacità di restituire il mood dell’epoca che contraddistingue le opere rappresentate”. Una fedeltà all’originale che riesce ad arricchirsi con contaminazioni più recenti, come spiega Nicola Fanucchi: “Buscemi utilizza le canzoni di Jean Gabin, autore del ‘900, che si sposano alla perfezione con Il malato immaginario anche se non coeve al testo di Molière. Ma non sono un tradimento filologico: dimostrano anzi che lo spettacolo può oggi acquisire più forza perché quelle canzoni, nel ‘600, non erano ancora state scritte”.
L’appuntamento è per questa sera alle 21,30 alla Versiliana di Marina di Pietrasanta. Oltre ad Andrea Buscemi, Nathalie Caldonazzo e Nicola Fanucchi andranno in scena Livia Castellana, Martina Benedetti e Simone Antonelli. Un cast di alto livello per uno spettacolo che presto approderà al Giglio di Lucca: “Un teatro che ho sempre ambito di calpestare. La notizia che replicheremo su quel palco mi ha riempita di gioia”, conclude la Caldonazzo.
La storia in breve
Argante, ossessionato dalla propria salute e convinto che non ci sia nulla di più importante della medicina, ha deciso di dare in moglie la propria figlia a un medico goffo e pedante che è invece innamorata di un bel giovane. Accanto ad Argante trama la sua seconda moglie che vuole impossessarsi dell’intero patrimonio del marito. A dar man forte alla figlia c’è una serva molto determinata che convince Argante a fingersi morto.
La reazione di grande cinismo e soddisfazione della moglie e la genuina disperazione della figlia lo convince a scacciare la moglie fedifraga e dare in sposa la figlia al suo innamorato, a patto però che il giovane diventi medico. Ma è ancora Tonina il deus ex machina: convince il padrone di farsi medico, perché con la sua esperienza sarà il miglior medico di se stesso. La commedia termina con un frenetico balletto di investitura che darà una nuova e diversa carica alla sua follia.
Elisa Tambellini