Ilaria a lume di candela negli scatti di Nino Migliori

8 settembre 2016 | 18:20
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Ilaria a lume di candela negli scatti di Nino Migliori
Ilaria a lume di candela negli scatti di Nino Migliori
Ilaria a lume di candela negli scatti di Nino Migliori
Ilaria a lume di candela negli scatti di Nino Migliori
Ilaria a lume di candela negli scatti di Nino Migliori

Santa Croce è tradizione a Lucca. Ma è anche e soprattutto cultura nel senso più ampio del termine. Così, quest’anno, grazie ad una idea subito raccolta con entusiasmo dal soprintendente Luigi Ficacci, uno dei simboli di quella cultura è al centro di una particolare mostra firmata dal fotografo bolognese Nino Migliori. E’ stata dell’artista l’idea di interpreta il simbolo dell’arte a Lucca a lume di candela: la protagonista è niente meno che Ilaria Del Carretto, ritratta con quell’eterna eleganza nel marmo dal Jacopo della Quercia.

L’esposizione, curata personalmente da Ficacci in collaborazione con Paolo Bertoncini Sabatini di Momus Architetti, sarà inaugurata all’Oratorio di San Giuseppe proprio nel giorno di Santa Croce, il prossimo 13 settembre e resterà visitabile fino al 25 ottobre al museo della Cattedrale. Un progetto artistico nato nel 2015 quando la riforma del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo produsse trasformazioni di istituzioni e spostamenti di sede di Soprintendenti: la fantasia creativa di Nino Migliori ne trasse allora l’occasione per accendersi su Lucca.
Così, l’opera che Migliori stava eseguendo a Bologna, l’interpretazione a lume di candela del Compianto di Nicolò dell’Arca, ha generato in lui, al momento di quei mutamenti nelle istituzioni di tutela, il desiderio di estendere analogo tipo di ricerca a Ilaria del Carretto, con lo stesso procedimento e la stessa compagnia.
Già a Bologna, per il Compianto, Migliori aveva voluto considerare parte della compagine di realizzazione dell’opera anche la Soprintendenza, con la sua funzione di tutela del monumento sul quale stava lavorando come fotografo.
Questo rapporto, rinnovato a Lucca, ha convinto la direzione generale per l’arte e l’architettura contemporanea e le periferie urbane del Mibact, a immettere la produzione di questa nuova opera, ispirata al monumento funebre di Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia, nella Cattedrale di S. Martino a Lucca, nel piano per l’arte contemporanea 2015.
Così il Ministero ha riconosciuto l’identità di creazione e conservazione, implicito nella consolidata collaborazione tra Nino Migliori e Soprintendenza (già quella di Bologna, ora quella di Lucca).
La serie di fotografie da Ilaria del Carretto a lume di candela entra dunque oggi nel patrimonio d’arte contemporanea dello Stato, con assegnazione alla Soprintendenza di Lucca.
E Lucca, per volontà del sindaco Alessandro Tambellini e dell’arcivescovo Italo Castellani ha voluto che la presentazione pubblica dell’opera avvenisse già in occasione della solenne festività di Santa Croce.
Con l’estensione a Ilaria del Carretto, il lavoro fotografico di Migliori ispirato alla scultura, illuminata a fiamma di candela, ha preso la figura di un ciclo unitario dal titolo Lumen, comprendendovi anche le serie precedenti: Leoni e metope del Duomo di Modena (già presentata a Modena, Galleria Civica, marzo – giugno 2016) e il Compianto di Nicolò dell’Arca di Santa Maria della Vita (in corso di completamento a Bologna). Tutte sviluppano l’idea avviata con lo Zooforo del Battistero di Parma del 2006.
Lumen è ora un ciclo che si compone di più atti, prodotti da una pluralità di soggetti istituzionali e finanziari, distinti per ogni luogo, ma integrati tra loro dall’unitarietà della ricerca formale su opere scultoree della storia dell’arte, illuminate a lume di candela.
Nino Migliori, per tutta la durata del suo lungo e prolifico lavoro artistico, iniziato già nel 1948, ha costantemente considerato con estraneità e ostilità qualsiasi convenzione del guardare e del pensare. Così, da Ilaria del Carretto ha tratto oggi immagini di eccezionale e sconosciuta originalità formale. Nell’ambito dell’immenso patrimonio di fotografie del monumento, le sue opere divergono da ogni altra riproduzione. Divergenza e dissonanza rispetto alle consuetudini, permettono a Migliori uno sguardo fotografico del tutto originale, libero dalla funzione riproduttiva.
L’idea di leggere alcuni capolavori della scultura al lume di candela gli consente di creare composizioni fotografiche di stupefacente vitalità: non sono riproduzioni, ma complessi plastici e luministici di assoluta libertà e autonomia formale.
Grazie alla collaborazione del Comune di Carrara, prestatore dell’idrogramma Glass Writing, un lavoro di Migliori del 2004, composto di sostanza luminosa intagliata su lastra di marmo, esposto in mostra, il pubblico potrà riconoscere come la struttura formale di ognuna delle 18 tavole costituenti il nuovo ciclo Lumen. Ilaria del Carretto sia una scrittura di luce derivata da quel preciso genere di sperimentazione polimaterica che l’artista ha sviluppato nel corso dell’intera sua attività.
Sarà allora più facile comprendere e ammirare il percorso artistico tramite il quale le forme di Ilaria emergono dall’ombra, per l’uso plasmante e vibrante della fiamma della candela, capace di modulare con straordinaria vitalità espressiva sembianze figurative, epidermidi della materia e gradazioni del chiaroscuro.
La mostra è la presentazione pubblica dell’opera prodotta dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nell’ambito del piano dell’arte contemporanea 2015 della direzione generale per l’arte e l’architettura contemporanea su proposta della Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara.