Anche l’arte dell’origami per la mostra di Maurizio Della Nave

Un altro interessantissimo incontro al caffè letterario LuccaLibri di viale Regina Margherita all’interno della particolare mostra personale Multiverse del graphic designer Maurizio Della Nave (inaugurata l’8 ottobre ed aperta fino al 30 novembre) che infatti la descrive come “in continuo divenire” perché sempre ad essa si aggiungono eventi e cambiamenti.
Domani (20 novembre) dalle 10 alle 13, il Centro diffusione Origami, associazione culturale nazionale fondata a Firenze nel 1978, introduce e racconta l’affascinante arte giapponese di origami ovvero la meravigliosa ed antica arte di piegare la carta.
Assieme a due storici ed espertissimi origamisti, Giovanni Medici e Roberto Morassi (anche fondatore del Cdo), un incontro molto interessante e pieno di sorprese e soprattutto una guida molto ben fatta per imparare a creare infinite forme con la carta, divisa in tre parti: introduzione all’Origami, carta e libri e istruzioni e simboli, laboratori di piegatura per adulti e per ragazzi.
Il Cdo si propone di diffondere e propagandare la conoscenza e la pratica di origami, promuovendone lo studio nei suoi molteplici aspetti e sottolineandone la grande efficacia come strumento educativo per sviluppare l’abilità manuale, il senso estetico, la creatività come pure l’approfondimento delle proprie conoscenze geometriche e matematiche.
Di nuovo un evento decisamente inusuale che appare tra i lavori esposti dal versatile Maurizio Della Nave, che dall’8 ottobre ad oggi ha invitato ed ospitato nella sua mostra Multiverse quasi una ventina di eventi d’ogni tipo e sempre molto particolari.
Convinto che la sola esposizione dei lavori artistici oggi possa risultare un poco vecchia e poco attrattiva, le sue esposizioni (già di per se abbastanza poliedriche) le intende anche come contenitori aperti ad altre esperienze sia artistiche che culturali, soprattutto se provenienti da altre menti creative che in tal modo si uniscono e diventano complementari in un percorso di gruppo che può solo produrre invenzioni e idee nuove… E dato che lui stesso non si ritiene un “artista chiuso nel proprio mondo” ma soltanto un “libero servitore dell’immaginazione” ecco dunque che tutto ciò può essere facilmente realizzabile senza alcuna limitazione dettata da anacronistici confini od “orticelli” da tener stretti a sé e da non condividere.