Odori e profumi ai tempi di Elisa, Lucca torna all’800

Tornare nella Lucca dei primi dell’800, attraverso un viaggio sensoriale, guidati dall’olfatto: Elisa Bonaparte. Il percorso olfattivo è l’iniziativa proposta – per il 20 gennaio prossimo – dall’associazione Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana. L’evento, che verrà ospitato a Palazzo Ducale (Sala Accademia 1, inizio alle 17,30, ingresso libero) è stato presentato oggi (4 gennaio) da Simonetta Giurlani Pardini, Roberta Martinelli e Paolo Emilio Tomei, docente del dipartimento di scienze agrarie dell’Unipi, affiancati anche dal sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e dal consigliere provinciale Renato Bonturi.
E c’è, allo studio, anche l’idea di sviluppare un percorso olfattivo permanente, in modo da offrire ai lucchesi e ai turisti una mappa dettagliata. “Lucca è la più francese tra le città italiane – ha commentato in apertura il sindaco – e molti presidenti transalpini hanno alloggiato qui, rimanendo incantati dalla nostra bellezza. So per certo, perché me lo ha detto Romano Prodi, che così è stato per Chirac. E quando ho incontrato Hollande ho chiesto anche a lui di venire a visitarci. I 9 anni di permanenza di Elisa Baciocchi in città, invece, rappresentano una tappa fondamentale per noi: in quel periodo fece portare molte specie di piante che qua non esistevano, oltre ai giardini alla francese. A proposito, vi confesso un sogno: vorrei che il giardino di Villa Bottini tornasse ad essere quello del tempo di Elisa Baciocchi”.
Di importanza dell’evento sotto il punto di vista sia culturale che turistico parlano Bonturi e Martinelli: “Questa iniziativa – spiega il consigliere – consente la divulgazione di aspetti di grande interesse legati alla nostra città”, mentre Martinelli pone l’accento su “l’importanza del turismo culturale in città”, capace di proliferare anche grazie ad idee come quella del percorso olfattivo.
Un viaggio emozionale che connette tra loro una serie di luoghi non simbolici, ma odorosi, emersi all’interno della città murata attraverso una approfondita indagine storico-archivistica. La mappa di questa Lucca sarà presentata (il 20 gennaio) con il convegno Sulle tracce di Elisa Bonaparte, Principessa di Lucca (1805-1814). Il percorso olfattivo. Durante l’incontro, inoltre, spazio alle musiche d’epoca con il Trio Voiles échardes de Lorraine, guidato da Giuseppe Viscomi.
“La mappa olfattiva – osserva Simonetta Giurlani Pardini – veniva utilizzata anche da scrittori e poeti, in epoche passate, per descrivere le città. Nei suoi 9 intensi anni lucchesi, Elisa portò qua piante che oggi ci sembrano banali, ma che erano sconosciute: il glicine, le mimose, le magnolie, l’albero di tulipani che si trova sulle mura. Questo percorso ha il compito di metterci in contatto emozionalmente con quel periodo”.
Un lavoro, questo, che stuzzica particolarmente anche l’interesse dei botanici: “L’introduzione di nuove specie di piante – spiega Tomei – cambia il paesaggio. Elisa cercò di portare diverse specie che per Lucca, abituata a pini, cipressi e lecci, risultavano esotiche. Studiando le piante è possibile comprendere anche desideri e gusti della gente che ha vissuto in quel periodo”. Durante il convegno del 20 gennaio verranno distribuite piantine del percorso, in italiano ed in inglese.
Il percorso permanente. Oltre ad offrire a Lucchesi e turisti una mappa dettagliata, che sarà presentata il giorno del convegno, è in fase di elaborazione l’idea di destinare alcuni ambienti situati al primo piano della reggia di Elisa Bonaparte Baciocchi, oggi sede dell’Amministrazione Provinciale di Lucca, ad una istallazione permanente a disposizione dei visitatori italiani e stranieri per tutto l’anno: un luogo dedicato alla “memoria olfattiva” di Lucca e del suo territorio.
Il Palazzo di Elisa appare come sede naturale per questa esperienza dato che proprio lei, per prima, e seguendo quanto Napoleone stava attuando a Parigi, ha trasformato la percezione olfattiva di Lucca.
Tema conduttore sarà il periodo che fece da sfondo al Principato: dai profumi degli ambienti di Corte e dei luoghi della città, come le Mura e i giardini delle residenze private, in cui furono introdotte nuove specie botaniche, al “risanamento olfattivo” della città come previsto dall’Editto napoleonico di Saint Cloud del 12 giugno 1804. In questo “olfattorio” sarà inoltre possibile organizzare incontri con i “nasi” più qualificati, con scrittori, artisti ed esperti di marketing olfattivo.
Paolo Lazzari