Imt Lucca, pioggia di fondi dal ministero

14 gennaio 2017 | 11:21
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Imt Lucca, pioggia di fondi dal ministero

La scuola Imt triplica i fondi ministeriali grazie agli ottimi risultati ottenuti a livello nazionale nella qualità della ricerca. Nelle settimane scorse, infatti, sulla gazzetta ufficiale è stato pubblicato il decreto con la ripartizione della quota premiale del finanziamento ministeriale per le Università del nostro Paese. Sulla base delle valutazioni dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione dell’Università e della ricerca) che vedono la scuola lucchese al vertice della classifica nazionale, seguita da scuola Sant’Anna e Scuola Normale di Pisa, a Imt arriverà una quota premiale quasi triplicata rispetto allo scorso anno, per l’esattezza un milione e 300 mila euro contro i 500mila euro del 2015. In percentuale, il miglior risultato nazionale. Questi fondi serviranno a incentivare la crescita della scuola, attivare progetti, arruolare nuovi docenti e attirare ricercatori.

Il fondo di finanziamento ordinario, la cifra che arriva nelle casse degli atenei italiani, ammonta a circa 7 miliardi di euro mentre la quota premiale, distribuita in base alle performance delle Università, quest’anno è di 1,4 miliardi. I soldi vengono assegnati in base a quattro parametri di riferimento: il più importante (che vale il 65% del punteggio) è rappresentato dai risultati conseguiti nella valutazione della qualità della ricerca (Vqr 2011 – 2014); a seguire, la valutazione delle politiche di reclutamento (20%), i risultati della didattica (8%) e l’internazionalizzazione, quindi il numero di studenti Erasmus in entrata e in uscita (valore 7%).
In Toscana, la scuola Imt ottiene il miglior risultato con un +144,9%, seguita a distanza dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (+43,3%) e dall’Università di Pisa (+ 4,2%).
“Questo risultato – commenta il professor Pietro Pietrini, direttore di Imt dal novembre del 2015 – è il frutto di una conduzione attenta e rigorosissima della scuola che si distingue per l’adozione di criteri propri delle migliori Università del mondo, vale a dire accurata selezione dei docenti e degli allievi, stretta integrazione multidisciplinare tra formazione e ricerca, nessun meccanismo di avanzamento automatico di carriera e grande senso di appartenenza istituzionale. Questo finanziamento ci permette di consolidare il piano di sviluppo e di crescita della Scuola, che mira soprattutto ad espandere la base del corpo docente, reclutando promettenti giovani ricercatori con posizioni di ingresso nella carriera accademica, i cosiddetti Rtd-A e Rtd-B, e offrire loro un ambiente di studio, lavoro ed insegnamento che poco o nulla ha da invidiare alle migliori Istituzioni anche anglosassoni. Tra pochi giorni – continua Pietrini – presenterò alla nostra Faculty le linee di sviluppo con un ambizioso programma di investimenti per la crescita delle attività della Scuola, del suo corpo docente e degli allievi”.