Un volume sulla mensa di Vicopelago: parla Angela Lepore

17 gennaio 2017 | 11:23
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Un volume sulla mensa di Vicopelago: parla Angela Lepore

Con un grande successo di presenze – tra cui, inaspettata, quella dell’arcivescovo di Lucca, monsignor Italo Castellani – interventi e tante, tante manifestazioni di stima e d’affetto, il 7 gennaio scorso alla chiesa di Vicopelago, è stato presentato il libro di Angela Lepore, Non di solo pane… Viaggio nella Mensa Arcobaleno di Vicopelago, una pubblicazione che racconta non solo una bella esperienza del volontariato lucchese, ma anche gli struggenti vissuti degli ospiti. A parlarne, intervistata da Luciano Luciani, è proprio l’autrice Angela Lepore.

Perché ha scritto un libro sulla mensa Arcobaleno di Vicopelago?
Questo libro è un ringraziamento personale agli ideatori della mensa di Vicopelago e a tutti i volontari che si impegnano quotidianamente nella lotta alla povertà. Inoltre, è un modo per far conoscere le storie degli ospiti, le vite interrotte, le odissee che hanno condotto uomini e donne diversi per provenienza, per età, per cultura, a sedersi allo stesso tavolo e condividere lo stesso cibo.
Come è stato accolto il libro?
Ho scritto sulla mia esperienza come volontaria alle mense dei poveri di Lucca, in particolare sulla mensa di Vicopelago dove sono personalmente presente. L’ho fatto di getto, pensando che non sarebbe uscito dall’ambito locale e sarebbe rimasto un ringraziamento a chi mi aveva affiancato in questo stupendo servizio a favore dei soggetti più poveri, emarginati, esclusi.
In realtà, grazie al passaparola, il libro si è diffuso in poco tempo, anche al di fuori della diocesi di Lucca, ed è stato valutato molto positivamente per il tema trattato: è un argomento molto attuale e poco argomentato nella pubblicistica esistente. Ciò che mi rende più felice e orgogliosa è vedere l’entusiasmo dei volontari che si sono riconosciuti nella descrizione dei loro compiti svolti presso la Mensa e nelle foto inserite nel libro.
Cosa si aspetta dopo la diffusione di questo libro?
Mi auguro con questo libro di poter dare una testimonianza significativa affinchè sempre più persone siano disponibili a dedicare il proprio tempo e le proprie competenze a questi soggetti in difficoltà. Inoltre, vorrei sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato di indigenza di soggetti che ogni giorno si mettono in fila per mangiare alle mense della Caritas e che non hanno la possibilità di far parte in modo attivo della nostra comunità in quanto relegati ai margini della società perché ritenuti scomodi. È importante che gli enti pubblici siano in grado di progettare nuove politiche di contrasto alla povertà sulla base di esperienze di volontariato come la mia, esperienze vissute in prima persona.