“Etiopia detta Pia”, in scena uno spettacolo per Emergency

15 febbraio 2017 | 12:32
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“Etiopia detta Pia”, in scena uno spettacolo per Emergency

Amore, guerra e miseria: quando la solidarietà di Emergency diventa anche arte. Andrà in scena domenica (26 febbraio) alle 17,30 all’auditorium della biblioteca Agorà Etiopia detta Pia, uno spettacolo il cui ricavato sarà devoluto a Emergency, l’associazione che ormai da diversi anni offre cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre e della povertà. Lo spettacolo sarà messo in scena grazie alla regia di Patrizia Pasqui, con la partecipazione di Claudia Bendinelli.

Un po’ di trama. E’ il 1945 e la guerra in Italia sta per finire. Gli eserciti di otto paesi si sono affrontati ed inseguiti lungo la penisola lasciandosi alle spalle morte, distruzione, disperazione e – soprattutto – fame e miseria. L’arrivo delle truppe alleate è stato salutato ovunque con entusiasmo perché, oltre a segnare la fine dell’occupazione tedesca, significava scoprire beni che da anni erano ormai scomparsi o che erano un’inimmaginabile novità: il mitico corned-beef, coperte da cui si ricavavano cappotti e vestiti, cioccolato, sigarette dai nomi esotici, pane…Si faceva tutto e di tutto per riuscire a impadronirsi di questi beni: le ragazze si prostituivano con il consenso della famiglia, i bambini facevano gli ‘sciù-scià’, c’era chi rubava, contrabbandava, uccideva, si arricchiva con la miseria degli altri. Ed è proprio nella pineta di Tombolo, che si stende tra Pisa e Livorno (sede del Decimo Porto, dove le navi Liberty scaricavano i rifornimenti alleati), che si racconta una storia di violenza, corruzione, di prostituzione, di feroci regolamenti di conti che fecero di quell’angolo della Toscana un inferno e una vera e propria zona franca dove perfino la military police esitava ad entrare. ‘Segnorine’, sciù-scià, contrabbandieri, disertori di tutti gli eserciti, delinquenti comuni, ricchezze che si accumulavano e svanivano con una rapidità vertiginosa: un mondo a sé, regolato da leggi non scritte ma inesorabili, un mondo dove regnava una voglia di vivere brutale, disperata, imperiosa, che travolgeva ogni ostacolo. Con un monologo ironico e divertente Etiopia, una ‘segnorina’ del Tombolo, racconterà questo mondo e in particolare il dramma delle donne, che spinte dalla miseria si accompagnavano ai soldati americani e spesso vivevano nell’illusione di una vera storia d’amore. L’ingresso alla spettacolo sarà a offerta libera.