A Palazzo Guinigi museo e laboratorio dei saperi

27 febbraio 2017 | 13:12
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A Palazzo Guinigi museo e laboratorio dei saperi
A Palazzo Guinigi museo e laboratorio dei saperi
A Palazzo Guinigi museo e laboratorio dei saperi
A Palazzo Guinigi museo e laboratorio dei saperi
A Palazzo Guinigi museo e laboratorio dei saperi
A Palazzo Guinigi museo e laboratorio dei saperi

E’ il monumento simbolo della città insieme alle Mura e ora si candida a diventare il nodo di congiunzione fra il passato, il presente e il futuro di Lucca. Palazzo Guinigi cambia volto: il progetto per riaprire i suoi spazi e farne uno dei principali luoghi culturali della città “attuale” è stato approvato dal Comune, grazie al contributo prezioso di importanti collaborazioni e ad un accordo diretto con la Fondazione Crl che si inserisce nel recupero con il progetto di un laboratorio del sapere, aperto non soltanto a docenti, studenti e ricercatori ma anche ai giovani e alle famiglie. Tutto collegato idealmente alla storia della Lucca medievale, dalla via Francigena al Volto Santo. Importante quanto atteso l’investimento: dopo la decisione del Comune di chiudere la struttura già esistente, quella del Must, che non era mai decollata, finalmente gli spazi di Palazzo Guinigi sranno recuperati e torneranno accessibili a tutti, entro il settembre del 2018. L’annuncio è stato dato a Palazzo Orsetti, alla presenza del sindaco Alessandro Tambellini, del presidente della Fondazione Crl Arturo Lattanzi, di Marcello Bertocchini (direttore Fondazione Crl), di Paolo Razzuoli (presidente Fondazione Uibi), del professor Paolo Masini (Fondazione Uibi), di Giovanni Marchi (architetto Comune Lucca), di Paolo Cecati (soprintendenza di Lucca), del provveditore agli studi Donatella Buonriposi e degli assessori Giovanni Lemucchi e Ilaria Vietina.

L’investimento complessivo è da 1 milione e 580mila euro: il progetto culturale, gestionale e architettonico-edilizio per palazzo Guinigi sarà finanziato in parte dal programma regionale Fesr 2014-20 nell’area tematica Il Medioevo in Toscana: la via Francigena (910mila euro), in parte dal Comune (390mila euro) e in parte dalla Fondazione Crl (280mila euro). Il progetto gode anche del sostegno e della collaborazione della Soprintendenza, di Fondazione Indire e Arvo (archivio digitale del Volto Santo). I lavori della Fondazione Crl partiranno nelle prossime settimane: il tutto dovrebbe concludersi entro il settembre 2018. Resta fermo che quando la Fondazione avrà completato i lavori al secondo piano, esso sarà accessibile a tutti (già dal settembre 2017). Palazzo Guinigi risulta chiuso al pubblico dallo scorso 2013: negli anni novanta era stato oggetto di interventi di restauro, mentre tra il 2006 ed il 2008 alcune strutture avevano ospitato il Must (museo della città e del territorio).
Il primo piano sarà dedicato ai percorsi relativi alla via Francigena e al Volto Santo, il secondo alla didattica ed il terzo agli spazi espositivi.
Palazzo Guinigi, che sarà accessibile grazie ad un nuovo ingresso da via Guinigi (e non soltanto), diventa quindi snodo della narrazione della storia e della memoria lucchese legata al Medioevo, alla via Francigena ed al culto del Volto Santo, inserito un un percorso che vede la Casa del Boia come altro punto di snodo significativo. Il museo intende essere completamente accessibile, utilizzando tecniche innovative di presentazione ed esposizione: un luogo dove sviluppare anche percorsi didattici innovativi e pronto ad intercettare i flussi turistici che annualmente visitano la torre Guinigi, i pellegrini della via Francigena, studenti e famiglie, per un potenziale di 230mila visitatori all’anno.
“Da oggi riparte il progetto – spiega Tambellini – perché è stato trovato un finanziamento per riprendere i lavori. Verrà instaurata una collaborazione tra Comune e Fondazione Crl per far sì che un piano sia occupato da attività formative. Il palazzo dialogherà anche con quello che c’è intorno, a cominciare dal mercato del Carmine: vogliamo che diventi un polo per la città. Dalla piazza del Carmine sarà possibile arrivare all’interno del palazzo. Inoltre tentiamo di rimettere insieme la torre alberata con la struttura, per una ricomposizione monumentale. La collaborazione tra Comune di Lucca, Fondazione Crl e Regione Toscana porta frutti significativi”. Poi il primo cittadino si toglie qualche sassolino: “Il sistema studiato dall’amministrazione precedente – commenta – non garantiva i risultati richiesti. Vorremmo andare nella direzione della autosostenibilità, anche per quanto concerne il Museo del Fumetto, su cui vogliamo intervenire prossimamente: non è pensabile che oggi il Comune possa far uscire 200mila euro all’anno per mantenere queste realtà. Forse a qualcuno è sfuggito che in questi anni i visitatori della Torre sono raddoppiati: noi vogliamo convogliare una parte di essi verso il museo”. L’idea, spiega ancora il sindaco, è quella di integrare ulteriormente il sistema, lungo un tracciante che tocca la cattedrale, la casa natale di Giacomo Puccini e altri luoghi di culto della città: “Sotto questo punto di vista ci apriremo anche a collaborazioni con privati”, evidenzia.
Soddisfatto anche Arturo Lattanzi, il numero uno della Fondazione Crl: “La rete che si è formata tra enti e Fondazione, in questi anni, è qualcosa di importante – osserva – anche se il momento non è facile. Negli ultimi dieci anni, a livello nazionale le erogazioni delle fondazioni si sono dimezzate. Portare a casa un risultato economico ogni anno per poi destinare 20-30 milioni alle erogazioni, non è facile. Il secondo piano di palazzo Guinigi sarà destinato ad un laboratorio didattico-dimostrativo: sotto il profilo degli interventi sulla scuola, in Provincia, abbiamo aperto 58 cantieri e fatto girare sul territorio qualcosa come 35 milioni di euro. Paolo Razzuoli, presidente della Fondazione Uibi, entra nel dettaglio del progetto didattico che si svilupperà al secondo piano: “Ci siamo posti il problema di creare un qualcosa che andasse oltre l’ordinario – afferma – focalizzandoci sulla creazione di qualcosa di permanente. La nostra idea è stata quella di creare un punto di riferimento costante per la formazione e la didattica, a livello nazionale. Si tratta di un’aula che serve per sperimentare le nuove frontiere pedagogico didattiche, legate alle nuove tecnologie”.
Giovanni Marchi, architetto e dirigente comunale che ha seguito i lavori, parla così dell’iniziativa: “Nel nostro progetto – spiega – abbiamo inserito quello che era il percorso che facevano i pellegrini nel Medioevo. Abbiamo inserito questo concetto in un progetto che fa uso di un palazzo ristrutturato grazie anche al lavoro della soprintendenza. Mancava sostanzialmente il piano terra: con questo progetto lo restauriamo completamente, seminterrati compresi, collegando via Guinigi a via delle Chiavi d’Oro. L’ingresso sarà realizzato grazie all’ingresso che già esiste”.
Al primo piano verrà quindi sviluppato il tema La via Francigena e il Volto Santo, al secondo ci sarà il percorso didattico mirato, mentre il terzo resterà libero e fruibile per esposizioni e mostre. Paolo Masini commenta così il lavoro che verrà sviluppato al secondo piano: “Non lo chiameremo aula – ricorda – ma spazio di apprendimento. Al suo interno verranno sviluppati progetti che hanno bisogno di spazi, come quelli di Avanguardia educativa. Sarà uno spazio aperto, dai bambini fino alle persone adulte ed anziane: si tratta di una grande ricaduta sul territorio”.
La professoressa Sabatini (responsabile Arvo) afferma che “Possiamo mettere a disposizione testi consultabili digitalmente. Questo consente alla città di farsi conoscere sempre di più, di arrivare ad un grande pubblico”, mentre Francesco Cecati parla di “un palazzo che è la storia di Lucca. In questi anni di restauro – commenta – si è cercato di non snaturare il luogo, restituendo la sua storia alla città”. Sulla didattica torna Donatella Buonriposi: “I nostri ragazzi oggi apprendono con modalità reticolari – afferma – e nei prossimi 15-20 anni si svilupperanno cambiamenti importanti nell’apprendimento. Pensare ad ambienti pronti per questo rappresenta un’ottima intuizione”.

Gli interventi nel dettaglio. Il piano seminterrato sarà utilizzato per tutte le dotazioni impiantistiche dell’edificio e verrò pulito e impermeabilizzato. Saranno restaurati il giardino e i cortili interni, con la creazione di un nuovo ingresso pienamente accessibile a tutti da via Guinigi, piazzetta San Gregorio e via delle Chiavi d’Oro.
Al piano terra si troveranno la biglietteria, la caffetteria ed un book-shop, oltre agli spazi museali ed espositivi. Sono inoltre previsti interventi di restauro, il completamento dell’impianto termico e di condizionamento, oltre a lavori legati all’impianto elettrico e alla connessione di rete. Saranno realizzati nuovi servizi igienici e un nuovo ascensore consentirà di rendere fruibili i vari livelli in cui si articola la parte sud del palazzo.
Il primo piano sarà dotato di servizi igienici ed impiantistica. Saranno ripristinati e aggiornati gli allestimenti museali presenti e verranno allestite due sale specificamente dedicate al tema della via Francigena e del Volto Santo, in collaborazione con Arvo (Archivio digitale del Volto Santo). Anche il terzo piano sarà oggetto di restauro e di interventi sull’impiantistica. Qui sarà inoltre riaperto il collegamento con il vano di accesso alla scala che consente di salire alla Torre e, con la realizzazione dell’ascensore che porta fino all’altana, la vista dall’alto della città sarà finalmente resa accessibile a tutti.
Al secondo piano la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, attraverso la Fondazione Uibi, “braccio operativo” dell’ente di San Micheletto per l’innovazione scolastica, e in partnership l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire), ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione, realizzerà un laboratorio didattico dimostrativo. Il Comune di Lucca infatti ha deliberato di concedere il secondo piano del palazzo in comodato alla Fondazione Crl, che, con un investimento di 280 mila euro, provvederà alla ristrutturazione dei locali (circa 1.200 metri quadrati): dall’integrazione dell’impianto termico esistente al recupero delle porzioni di intonaco deteriorate, dalla realizzazione dei nuovi servizi igienici fino all’eliminazione delle infiltrazioni di acqua piovana nell’ala nord dell’edificio e al perfezionamento dell’impianto elettrico. Di particolare rilievo sarà poi la collocazione di un ascensore per accedere agevolmente a tutti i livelli della struttura e dunque anche a questo secondo piano, dove la Fondazione UIBI, in collaborazione col suo partner scientifico Indire darà vita a un laboratorio dei Saperi, secondo in Europa dopo quello di Bruxelles, ma primo per estensione, varietà di strumenti e contenuti. Qui, in un unico spazio, saranno concentrate le tipologie più innovative di ambienti per l’apprendimento, per la pratica e la sperimentazione delle attività didattiche proprio come in una scuola reale. Uno spazio di co-working per istituti italiani ed esteri, che condividerà con le sezioni Educational dei più importanti musei moderni prassi didattiche aggiornate sul modello di eccellenze quali la Cité de la Science di Parigi, lo Science Museum di Londra e il Copernicus Science Center di Varsavia. Il secondo piano di Palazzo Guinigi diverrà quindi uno spazio aperto alla fruizione non solo di docenti e alunni, ma anche di famiglie e adulti, proponendo percorsi educativi di impronta pedagogica, didattica e culturale, tramite eventi, esposizioni, corsi, summer and winter school e altre modalità formative.

I tempi. Il progetto definitivo è stato approvato dalla giunta lo scorso 9 febbraio e ha già ottenuto il parere positivo da parte della Soprintendenza, l’autorizzazione paesaggistica e il parere di conformità urbanistica.
I primi lavori a partire già nelle prossime settimane saranno quelli a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca relativi al secondo piano. Terminato questo primo intervento, nel mese di settembre inizieranno i lavori sul piano terra, giardino e sugli altri piani a cura del Comune. Parallelamente all’esecuzione dei cantieri sarà indetta una gara che dovrà portare alla individuazione dei gestori cui dare in concessione i servizi del complesso museale, in base agli indirizzi già fissati dal progetto. Il tutto per arrivare con l’intero complesso museale interamente restaurato nel settembre 2018.

Paolo Lazzari