





“Costruire ponti e non muri”: è lo slogan che ha caratterizzato la manifestazione organizzata dalle associazioni pacifiste lucchesi oggi (10 aprile) per la “prima” del G7. Un appuntamento che ha trovato la sua sintesi in piazza San Frediano, dove decine di pacifisti hanno costruito un muro fatto di scatole di cartone per poi abbatterlo simbolicamente con fucili di carta che sparano fiori, rimettendo su, appunto, un ponte che vuole essere metafora di unione tra i popoli. Insieme agli attivisti anche l’assessore e vicesindaco Ilaria Vietina, coinvolta in prima persona.
L’occasione del G7 è stata sfruttata per ribadire il diritto di tutti ad una vita dignitosa, lo stop alle guerre, la riduzione delle spese militari e la via di una più equa distribuzione delle risorse globali. Il tutto, tramite gli strumenti della diplomazia e della cooperazione internazionale, per costruire un percorso di pace che parta dalle scuole.
Così, davanti alla basilica di San Frediano è andato in scena anche un vero e proprio flash mob, con i manifestanti riuniti intorno ad uno striscione su cui campeggiavano pensieri volti alla solidarietà. Tante, come ricordato, le associazioni coinvolte: Aeliante, Amani Nyanyo, Equinozio, Caritas, Centro donna Lucca, Centro missionario diocesano, Commissione giustizia e pace, Croce rossa, osservatorio per la pace di Capannori, Iscos Toscana, Emergency Lucca, Communitas, Forum per la cooperazione internazionale, Libera, La città delle donne e Conpartecipo.
“L’incontro con i ministri degli esteri – scrive Donatella Turri, direttrice di Caritas diocesana Lucca – costituisce un’importante occasione di riflessione sulle sfide che interpellano il nostro presente ed il prossimo futuro”. La manifestazione odierna ha visto anche il coinvolgimento di passanti e turisti accorsi per visitare la basilica e che, trovando musica e coinvolgimento, hanno deciso di rimanere per scattare foto e prendere parte all’evento.
C’è stato spazio anche per ascoltare musica del gruppo di Pietro Micarelli i Djembefolà che hanno ritmato con i loro tamburi musiche accattivanti e coinvolgenti. Uno spazio è stato dedicato alla lettura dei messaggi che hanno scritti alcuni ragazzi presenti nelle strutture del nostro territorio, raccolti dall’osservatorio della pace di Capannori: si tratta di riflessioni e inviti alla conoscenza reciproca e al riconoscimento dei diritti umani in tutto il mondo. Tanti anche i bambini che hanno lasciato i loro disegni e messaggi su uno striscione posizionato sul sagrato della basilica di San Frediano dove, fin dalle 15 era stato posizionato lo striscione con la scritta Non muri ma ponti progettato dai ragazzi di Aeliante e realizzato da altri ragazzi del servizio civile delle scuola di Capannori. La Caritas, assieme al Centro Missionario ha distribuito simbolici fucili con fiori che uscivano dalle canne con la scritta #costruiamo ponti, consegnati anche come collane, distrbuita inoltre una pubblicazione con dati, numeri e riflessioni da portare via e leggere con calma. Alle 18,30, a chiusura, il flash mob realizzato con il coinvolgimento di tutti i presenti.
Paolo Lazzari