Giovane prete lucchese mette la sua esperienza in poesia

“Le parole, soprattutto quelle scritte, non si perdono, ma raccolgono un’esperienza e la mantengono nel tempo, finché qualcuno continuerà a leggerle e a pronunciarle”. Così Don Riccardo Micheli introduce la sua opera d’esordio: A volte… le parole, una raccolta di poesie scritte nel corso di una vita spesa, forse inconsciamente almeno nei primi anni, alla ricerca della fede, di Dio, tramite un’indagine sulla sua personalità, sulle sue aspirazioni, sui suoi dubbi, sul mondo che lo ha sempre circondato. L’opera è stata presentata venerdì scorso (28 aprile) nei locali del Seminario Arcivescovile di Lucca, alla presenza di un folto gruppo di amici e conoscenti, intervenuti all’evento, che si è svolto con la collaborazione di due rappresentanti della compagna teatrale Teatro Giovane (attiva sul nostro territorio da 40 anni e diretta da Anna e Angelo Fanucchi), Ugo Manzini e Valeria Santangelo.
Gli attori hanno letto alcuni componimenti tratti dalla raccolta, offrendo al pubblico dei piacevoli intermezzi nella discussione, durante la quale l’autore ha risposto ad alcune domande, rivelando alcuni aspetti riguardanti le sue poesie. Racconta di aver deciso di pubblicare “per la logica cristiana della condivisione” e quindi di aver voluto offrire agli altri una parte di sé, uno spaccato sul suo personale percorso di vita attraverso queste composizioni. Spiega dunque di aver voluto che le poesie fossero ordinate cronologicamente all’interno del volume e che mantenessero la loro veste strutturale e sintattica originaria, a memoria del periodo in cui sono state scritte, diventando così un documento importante per cogliere pensieri, impressioni, modi differenti di percepire il mondo circostante e la vita del il poeta.
“Scrivo per dare ordine ai miei pensieri – ha detto al pubblico -, per esprimere ciò che sento, ciò che ho dentro e poterci ragionare meglio sopra”. Ci sono poesie che parlano della creazione, della natura, del rapporto con l’altro, dell’amicizia, addirittura di eventi storici (come il terremoto del Molise del 2002), tutte affrontate attraverso gli occhi di un ragazzo e poi di un uomo in viaggio. In questi anni, la fede matura sempre di più per l’autore, il quale ci dice di aver sempre associato le parole sia all’uomo che a Dio. Da questo punto di vista, i componimenti evidenziano un progressivo avvicinamento a Dio.
L’arte, in tutte le sue forme, è un mezzo molto efficace per raccontare una vita. La poesia in particolare offre la possibilità di analizzare momenti, sentimenti, percezioni, riflessioni, in un ritratto quanto mai completo di una personalità. Non è mai semplice esprimere ciò che siamo, ancor meno lo è farlo in modo che altri lo capiscano e lo intendano sotto la giusta luce. Dalle poesie di Riccardo Micheli emerge una descrizione chiara, semplice, genuina eppure incredibilmente sfaccettata.
A volte… le parole è edito da Khymeia Edizioni, è disponibile su IBS e presto nelle librerie.