“Ho sentito Eva cantare”, lo spettacolo al teatro Colombo

25 maggio 2017 | 10:09
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“Ho sentito Eva cantare”, lo spettacolo al teatro Colombo

Dopo la chiusura della splendida e apprezzatissima stagione indipendente, e gli appuntamenti della Rassegna teAtro 2.0 che volgono al termine, il Teatro Colombo di Valdottavo regala ancora in questo scorcio di maggio, alcuni preziosissimi Fuori Cartellone . La Compagnia di Danza Contemporanea Aire 44 di Forlì, nata nel 2016 sotto la Direzione Artistica del danzatore-coreografo Gianluca Possidente, formatosi all’accademia nazionale di danza di Roma e, in seguito, all’Artez Dance Academie di Arnhem in Olanda, ha scelto il Teatro Colombo per presentare in anteprima per la Toscana lo spettacolo Ho sentito Eva cantare, dopo il fortunato debutto romano. Lo spettacolo di danza contemporanea della compagnia Aire44 sarà in scena al Colombo sabato (27 maggio) alle 21,15 per la direzione artistica, coreografia e regia di Gianluca Possidente, musiche originali di Angiola Maria Grolla. scenografia e luci di Floriana Cirillo con Annalisa Celentano, Annalisa Di Matteo, Diletta Nannicini, Alessandra Pavoni e Gianluca Possidente.

La tentazione si nutre della stessa brama che fa nascere e, subito, spinge a far urtare il corpo che nasconde, schiva e vuole rubare. Quanto è in grado questo corpo a spingersi oltre per ottenere ciò che vuole? Più sarà forte la tentazione, più sarà debole il controllo.
 “Uno scontro tra istintività e supremazia – spiegano dalla direzione artistica -: un rincorrersi con frenesia, mettendo a nudo la propria smania di successo, ma svelando la propria debolezza. Una cascata di mele, turbine della tentazione che assale, con intensità, l’umanità. Una drammaturgia che attraverso il movimento dà voce alla parola: una dinamica aperta che si muove su più livelli temporali, un andirivieni. Una lotta al compiacimento che si attenua in una semplicità di gesto che sembra dar ordine al caos, un’umanità che nel reale prende coscienza di sé. Un cavalcare l’onda della vita con movimenti fluttuanti, ma di profonda armonia. E nuovamente l’immobilità che tramuta il tempo. Microcosmo e macrocosmo si fondono in un’eco di fusione tra spiritualità e senso delle passioni terrene. Questa continua tensione ad elevarsi viene evocata dalle sospensioni dei corpi che, ancorati alla realtà, tendono verso l’alto. Disperate, ma incantevoli fusioni di corpi, una profondità di sentimento che viene sdrammatizzata e alleggerita da un’ironia sottile e rivelatrice”.