Da Lorenzo Pacini a Guamo la retrospettiva delle opere di Giannetto Salotti

Lo scultore Giannetto Salotti (1918-2013), sta per avere il giusto riconoscimento con una mostra retrospettiva e completa delle sue opere, nella sede espositiva di Lorenzo Pacini a Guamo. La mostra, sarà inaugurata sabato (3 giugno) alle 11 alla presenza delle autorità locali e sarà visitabile fino al 5 febbraio.
Saranno presenti alla conferenza d’apertura: il provveditore agli studi interregionale Donatella Buonriposi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi e Angelo Nencetti, oltre al curatore della mostra Lorenzo Pacini.
“Una rivincita doverosa – dice Lorenzo Pacini – ma ahimé postuma, di Giannetto Salotti: scultore riconosciuto artisticamente a livello internazionale (ma come spesso capita), vittima di una critica “provinciale” e poco illuminata. Critica che non è stata capace di comprendere il reale valore, di un’artista che col suo impegno profuso in settant’anni d’operosa attività, è riuscito ad anticipare vari movimenti e tendenze del 900’, fermenti che hanno visto all’opera colleghi come: Marino Marini, Henry Moore, Hans Arp e tanti altri”.
Lorenzo Pacini, insieme a tanti esponenti della cultura cittadina, aveva auspicato immediatamente dopo la morte dell’artista, l’acquisizione di tutte le opere da parte del comune e l’istallazione delle stesse in una struttura adeguata a conservarle e renderle fruibili agli amanti dell’arte, turisti o normali cittadini. “Così non è stato – prosegue Pacini – dopo il trasloco dallo studio/casermetta sulle mura (dove l’artista ha lavorato per diversi anni) ad un magazzino insicuro, umido e non visitabile, siamo arrivati alla conclusione di esporre e dare la possibilità a chi comprende il reale valore di Giannetto Salotti, di poter visionare in blocco l’intera produzione. Per scelta della figlia Ilaria Salotti, è stato concordato un tempo d’esposizione sufficientemente lungo, per consentire ad un numero vasto di visitatori di poter ammirare l’intera collezione di oltre mille esemplari, fra sculture piccole e grandi, bassorilievi, tempere, chine e disegni; con la possibilità non ultima, di poter acquistare e dare definitiva destinazione, alle varie opere in mostra”.