La Consulta dice sì agli stati generali della cultura

Si va verso gli Stati Generali della cultura a Lucca. Il via libera alla proposta è arrivato all’unanimità dalle associazioni che hanno aderito alla consulta della cultura. E’ soddisfatto l’anima del progetto, Francesco Petrini che parla di una operazione “rivoluzionaria”. “Quando affermo, come ho fatto alla recente assemblea dei Custodi della Città del 29 maggio che il progetto per gli Stati Generali sulla Cultura – un progetto dei Custodi partito fin dal settembre 2016 e ora a disposizione delle altre associazioni culturali aderenti alla Consulta della Cultura – sarà il primo progetto, in assoluto, portato avanti da tutte le realtà associate che costituiscono il vero e permanente tessuto culturale del nostro Comune, mi rendo conto di dire una cosa che può apparire ’rivoluzionaria’”.
“Virgoletto per pudore ma, considerando l’aggettivo in scala con la nostra piccola ma bella realtà, parlare di rivoluzione rispetto ad abitudini consolidate non mi pare eccessivo. Fino ad ora le molteplici associazioni culturali presenti nel Comune si sono mosse ciascuna per conto proprio, talvolta con buoni risultati, spesso in maniera confusionaria e assurdamente concorrenziale. La nascita della Consulta della Cultura nel settembre 2016 deve essere occasione da non perdere di promozione, partecipazione, programmazione delle varie attività culturali. E il progetto degli stati generali sulla cultura, fatto proprio dalle associazioni presenti all’Assemblea della Consulta dell’8 maggio, è la concretizzazione di questi propositi. La Consulta non è stata pensata come un mero ornamento dell’amministrazione, di qualsiasi amministrazione: è ormai un’istituzione che appartiene a tutti i cittadini – sottolinea Petrini -. Basta leggere il Regolamento approvato dal consiglio comunale che, sia pur frutto di lunghe trattative e di mediazioni e quindi come tale non del tutto soddisfacenti per noi Custodi della Città , presenta belle finalità, conseguenti obiettivi e metodi di attuazione comunque chiari. Si va, in definitiva, verso quella partecipazione attiva e non simbolica nel rapporto fra cittadini e pubblica amministrazione che noi custodi della città abbiamo sempre sostenuto, a partire dall’appello per la consulta consegnato al sindaco nell’ottobre 2015. E con queste intenzioni che, insieme agli altri rappresentanti delle associazioni eletti nel Consiglio direttivo, ho sottoposto all’approvazione delle associazioni culturali aderenti come noi alla Consulta il progetto sugli Stati Generali della cultura per il quale i Custodi della città hanno lavorato fin dal settembre 2016”.