Pietrasanta: inaugura il museo archeologico ma non apre ancora alle visite

L’amministrazione comunale di Pietrasanta guidata da Massimo Mallegni mantiene l’impegno, preso con la comunità cittadina, di aprire il museo archeologico versiliese Bruno Antonucci entro l’estate. L’inaugurazione è infatti in programma domenica (25 giugno) alle 11, e andrà ad arricchire ulteriormente la proposta culturale della città, affiancandosi all’offerta del museo Barsanti, del museo dei Bozzetti e di palazzo Panichi, del restaurato museo Casa Carducci a Valdicastello e, nel 2018, del museo Mitoraj che nascerà nello stabile dell’ex mercato coperto e per la cui realizzazione l’amministrazione comunale ha ottenuto 2 milioni di euro dal ministero dei beni e delle attività culturali.
Il museo, ospitato al piano terra, mette in esposizione centinaia di reperti, la cui datazione copre un arco temporale che va dalla preistoria al Medioevo in Versilia. Il progetto è stato seguito, coordinato ed approvato dalla Sovraintendenza delle Belle Arti, dall’Università di Pisa e dal Comitato Scientifico. “Come promesso ai cittadini in campagna elettorale – spiega Massimo Mallegni, sindaco di Pietrasanta – apriremo il museo e lo faremo diventare un altro punto di riferimento della nostra offerta culturale e storica. Il museo rientra nel nostro progetto di riscoperta delle nostre radici e del suo patrimonio archeologico altrimenti destinato agli scantinati. C’era bisogno di uno spazio adeguato dove valorizzare i reperti: palazzo Moroni è nel cuore della piazza ed è un luogo perfetto”. Il vernissage anticipa, di alcuni giorni, l’apertura al pubblico: l’amministrazione è infatti in attesa dell’autorizzazione da parte del Ministero dei beni culturali.
Mallegni aveva lasciato in eredità, a giugno 2010, il progetto di palazzo Moroni, ma da quella data tutto è rimasto fermo. “Qualcuno aveva lasciato la finestra aperta al piano superiore ed i piccioni ci hanno abitato per anni con tutto ciò che ne consegue. Abbiamo investito 230 mila euro per il suo recupero e per la parziale ristrutturazione dello stabile che manterrà il vincolo monumentale e pertanto soggetto alla tutela della Sovraintendenza. Affideremo invece ai privati, mediante convenzione, il completamento degli interventi di ristrutturazione dei piani superiori. Le mostre temporanee dovranno interagire con le esposizioni di reperti sviluppando appieno il concetto di centro polifunzionale. Vogliamo essere un esempio di interazione anche tra pubblico e privato”. Il museo sarà ad ingresso gratuito: un altro elemento di richiamo per turisti e non solo.
Sei le sale che costituiranno il percorso espositivo: la prima sala sarà dedicata a Bruno Antonucci, al quale si deve la formazione del primo nucleo del museo e la scoperta di molti reperti in Versilia. La sala conterrà cimeli, taccuini e materiale fotografico dell’archivio Antonucci relativi al periodo degli scavi in Versilia. La seconda e terza sala sono invece incentrate sui ritrovamenti di san Rocchino e all’età arcaica e classica con la curiosità del grande plastico dell’insediamento a fianco di numerosi ritrovamenti. La quarta sala i visitatori troveranno una necropoli formata da 10 cippi a clava di diversa tipologia, reperti unici al mondo e di grande efficacia che raccontano bene il metodo di sepoltura dell’epoca. La quinta sala è stata immaginata come una sorta di scrigno contenente moltissimi materiali e reperti provenienti da diversi insediamenti. L’ultima sala, la sesta, sarà una sorta di “preview” di quello che i visitatori potranno vedere al secondo piano non appena sarà completato. Un piccolo assaggio del patrimonio archeologico che attende di essere scoperto ed apprezzato. Il progetto è stato curato da Massimo Ceragioli.
Per ulteriori informazioni, visitare la pagina ufficiale Facebook o il sito ufficiale del comune di Pietrasanta.