Il successo di Morricone? Merito anche del lucchese Venturi
Domenica sera (9 luglio) Ennio Morricone e gli oltre duecento musicisti e coristi della Roma Sinfonietta hanno incantato il pubblico del Lucca Summer Festival (leggi). Tra i commenti più frequenti, un unanime plauso al suono nitido e pulito che ha avvolto piazza Napoleone, “proprio come a teatro”. Il merito è tutto di Fabio Venturi, ingegnere del suono che – impegni professionali permettendo – vive a Borgo a Mozzano e ha trascorso l’adolescenza e la giovinezza a Lucca, diplomandosi in flauto al Boccherini.
Ha frequentato quindi la scuola di alto perfezionamento musicale di Saluzzo, esperienza formativa culminata con uno stage in uno studio di registrazione di Roma qualificato per le colonne sonore: è il 1988 e Fabio Venturi incontra Ennio Morricone. Da allora il sodalizio professionale tra i due non si è mai interrotto ed ha avuto la sua consacrazione la notte degli Oscar che ha portato l’ambita statuetta nelle mani del maestro per la colonna sonora di The Hateful Eight: “Da molto tempo Tarantino ‘corteggiava’ Morricone ma, come spesso accade, i tempi dell’uno e dell’altro non avevano ancora coinciso. Quando è arrivata la sceneggiatura di The Hateful Eight, Morricone – ricorda Venturi – l’ha condivisa con sua moglie e poi ha voluto che la leggessi anch’io, prima di decidere se mettersi all’opera. Per me non c’erano dubbi che ci trovavamo di fronte a un capolavoro, e lo dissi chiaramente a Ennio”.
Un episodio che ben descrive la stima che il maestro delle colonne sonore nutre per Fabio Venturi: fu lui a richiamarlo al Forum Music Village, lo studio fondato nel 1970 insieme ad Armando Trovajoli, Luis Bacalov e Piero Piccioni, quando il giovane tecnico aveva accettato un’altra esperienza lavorativa in uno studio di postproduzione per una televisione araba. “In qualche modo, evidentemente, avevo fatto sentire la mia mancanza – scherza Venturi – e quindi, dopo due anni, sono tornato a lavorare con Morricone, che rappresenta a pieno titolo una ‘costante’ della mia carriera. Non sono mancate, tuttavia, altre collaborazioni”. Sì, perché Fabio Venturi ha messo lo zampino in altre due colonne sonore che sono valse l’Oscar al cinema italiano: quella scritta da Luis Bacalov per Il postino e quella firmata da Nicola Piovani per La vita è bella. “L’estate del 1994 si aprì con la morte di Massimo Troisi, un evento che convinse la produzione de Il postino ad accelerare i tempi per far uscire il film il prima possibile. È stato un po’ per caso – racconta Venturi – che mi sono trovato ad accettare di seguire la registrazione della colonna sonora, perché altri prima di me avevano rifiutato, un po’ per le ferie, un po’ per impegni precedenti. Ed è andata bene, molto bene”. Non solo colonne sonore, nel percorso professionale di Fabio Venturi, ma anche molti concerti. È con lui che Ennio Morricone, all’età di 70 anni, ha iniziato a portare sistematicamente la sua musica live nelle piazze e nei teatri del mondo. “Quando preparo un concerto o una registrazione – spiega ancora Venturi – inizio sempre dallo studio della partitura: la conoscenza della musica è imprescindibile, viene prima di qualsiasi competenza tecnica sui mezzi di trasmissione del suono. Un live di musica sinfonica o comunque di musica classica eseguito in uno spazio aperto necessita dello stesso volume di un concerto pop ma non della stessa aggressività: il mio lavoro consiste nel trovare il giusto equilibrio perché ogni spettatore possa vivere con piena soddisfazione quelle sonorità”. Anche la Filarmonica della Scala di Milano si è affidata alla sapienza di Fabio Venturi, nell’ormai consueto concerto in piazza Duomo che quest’anno, di fronte a 40mila persone, ha proposto brani di Čajkovskij, musiche da Otto e mezzo e Amarcord di Nino Rota e pagine dal poemasinfonico I pini di Roma di Ottorino Respighi. “Ennio Morricone è una persona trasparente e non fa mistero dei suoi pensieri, mai, nel bene e nel male. In quasi 30 anni di collaborazione – conclude Venturi – non abbiamo avuto mai un solo screzio. Per il concerto di Lucca abbiamo ricevuto apprezzamenti proprio per la qualità del suono e questo non può che farmi piacere”.
Elisa Tambellini