Pucciniano, prima da sold out. A trionfare è il maestro

15 luglio 2017 | 07:39
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Pucciniano, prima da sold out. A trionfare è il maestro
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Pucciniano, prima da sold out. A trionfare è il maestro
Pucciniano, prima da sold out. A trionfare è il maestro

Sold out: il Festival Puccini è iniziato con il botto. Platea strapiena, pubblico delle grandi occasioni, musica di altissimo livello, tappeto rosso: un mix di ingredienti perfetto per quella che è stata la serata più glamour nella storia recente del Festival Puccini.
Politici, imprenditori, giornalisti, personaggi dello spettacolo, hanno sfilato ieri sera (14 luglio) sul red carpet già dalle 19,30. Alcuni sono arrivati alla spicciolata, altri si sono concessi ai fotografi senza lesinare sorrisi, abbracci, autografi.

Così mentre Federica Panicucci altera, fasciata in un abito nero classico dal sapore vagamente orientale non si è mai allontanata dal braccio del suo giovane fidanzato Marco Bacini, Simona Ventura non ha esitato a visitare in lungo e in largo il parco della musica, frusciante in una gonna dai riflessi metallici, fazzoletto al collo e una cascata di glitter argento sulle décolleté tacco 12. Diva d’altri tempi, invece, Valeria Marini che, arrivata in macchina indossando solo un costume da bagno, si è cambiata in un camerino del teatro e ha sfoggiato un outfit color carne fatto di pizzi, lustrini e trasparenze, che non ha deluso le aspettative sulla Valeriona nazionale.
E non è mancata la Roma dei salotti, “la grande bellezza” suggerisce qualcuno, avvezza ai fotografi e ai paparazzi pronti allo scatto del vip di turno: il lato fashion di una serata che a tratti è sembrata surreale.
Qualche nome? Virman Cusenza, direttore del Messaggero, Luigi Vicinanza del Tirreno, Alessandro Sallusti del Giornale. E poi i politici, a partire dal sindaco Giorgio Del Ghingaro che insieme ai suoi assessori e ad alcuni consiglieri ha fatto gli onori di casa, i sindaci di Lucca, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Massarosa, il consigliere regionale Stefano Baccelli, la senatrice Graniola. Il prefetto, le forze dell’ordine provinciali. E ancora Andrea e Veronica Bocelli, Nicoletta Mantovani, Ermanno e Toni Scervino.
Tra gossip e spazio cocktail blindatissimo risuonano i tre gong: sono le 21,15. Le colline arrossiscono allo spettacolo del sole che tramonta sul mare, ma stasera il silenzio che avanza dal lago è ricacciato tra i canneti. Svolazzano le sete, scintillano i lamè: ladies and gentlemen, al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago va in scena Turandot.
Non una Turandot qualsiasi, ma quella che ha visto al suo debutto come regista Alfonso Signorini. Un Signorini, che in questi giorni ha provato con gli artisti, si è concesso ai suoi fan e agli appassionati, che ha lavorato a testa bassa per realizzare uno spettacolo nuovo e tradizionale insieme, che ha incantato il pubblico per oltre due ore. Signorini che a fine opera, emozionatissimo, è salito sul palco e si è trovato davanti il tripudio di un teatro al completo.
Alle spalle le scene coloratissime di Carla Tolomeo che hanno incorniciato una coreografia a tratti al limite del balletto, a cura di Cristina Gaeta, mentre i costumi sontuosi di Fausto Puglisi lanciavano bagliori grazie al disegno di luci di Valerio Alfieri.
Superbi gli artisti, dalla splendida Martina Serafin, Turandot, a Stefano La Colla, Calaf, all’applauditissima Liù, Carmen Giannattasio.
E mentre Vincerò risuona dal palco, netto, sincero, commovente nell’attesa dell’alba di Calaf, a vincere ieri sera sono stati in molti.
E’ stato Signorini, che al di là del lato pop, si è rivelato un professionista di altissimo livello, che ha saputo mettere in scena uno spettacolo superbo.
E’ stato Alberto Veronesi con la sua scommessa, azzardata e azzeccatissima insieme, di puntare sul appeal glam dell’opera. E’ stato il sindaco Giorgio Del Ghingaro, a conti fatti al suo primo vero Festival: il primo anno era appena insediato, nel secondo l’interruzione del Tar arrivò proprio in questi giorni.
E’ stato Giacomo Puccini, che dalle sponde del suo amato lago, ancora attira spettatori da tutto il mondo, ancora stupisce, ancora fa cultura.

B.M.