“Lucca liberata”, a Porta S. Pietro si ricorda la cacciata dei tedeschi

Lunedì (4 settembre) 73 anni dopo la cacciata dei tedeschi, i cittadini lucchesi, simbolicamente, entreranno nuovamente in Lucca liberata, passando da Porta San Pietro, luogo in cui, nel lontano 1944, partì tutto. Per questa data, infatti, l’Anpi Lucca e l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, con il patrocinio di Comune e Provincia di Lucca, hanno organizzato una passeggiata della memoria, che da Porta San Pietro condurrà i partecipanti in piazza Napoleone, passando dai luoghi che, nel centro storico, racchiudono e simboleggiano la resistenza al nazifascismo e la lotta per l’affermazione della libertà e dell’uguaglianza, portata avanti da uomini, donne, patrioti, civili e tante figure religiose, che in silenzio e quotidianamente riuscirono a creare una rete di solidarietà e accoglienza, una sorta di cordone che permise di salvare e proteggere centinaia di famiglie, centinaia di persone.
L’appuntamento è alle 21 a Porta San Pietro: da qui il corteo, illuminato da torce e lampadine, si dirigerà verso via del Peso, Corso Garibaldi, via della Rosa, fino alla Casa degli Oblati di via del Giardino Botanico. Poi via del Fosso, quindi via Elisa e via Santa Chiara, sosta di fronte alla Pia Casa e di nuovo via Elisa, direzione via Santa Croce, dove c’è la lapide che ricorda Roberto Bartolozzi. Direzione via Veneto per rendere omaggio a Domenico Botindari e quindi piazza Napoleone, sotto Palazzo Ducale. Per un totale di 2100 metri di memoria presente, da ricordare, diffondere e attualizzare per creare un argine alle derive neofasciste e neorazziste che percorrono il nostro Paese.
La storia. Era il 5 settembre del 1944 quando, al comandante dei partigiani di Lucca, il colonnello Sherman della Quinta armata americana scrisse una lettera rimasta nella storia: “Lenzi Giuseppe, Pardini Alfonso, Mencacci Alberto, Bini Piero, Jaff Guido, negli ultimi giorni hanno aiutato me e le mie truppe, passandomi informazioni, portando messaggi e attraversando le linee tedesche. Il loro aiuto è stato incalcolabile”. Due giorni prima, nella notte tra il 3 e il 4 settembre, i cinque partigiani lucchesi della Formazione Bonacchi raggiunsero l’Ozzeri, passando le linee tedesche, dove, tra Vorno e Pontetetto, si erano stabilite le truppe della Quinta Armata, intenzionate ad accerchiare la città e bombardarla pesantemente per il timore di trovarsi di fronte a postazioni difensive armate con cannoni a lunga gittata disposte sulle mura. Un attacco che fu scongiurato proprio dal messaggio che i partigiani consegnarono agli americani, nel quale c’era scritto che era inutile bombardare Lucca, poiché i tedeschi erano già stati cacciati dai patrioti e la città risultava dunque liberata. Un’informazione strategica, a cui ancora oggi dobbiamo molto per quanto riguarda la salvaguardia e l’integrità del nostro centro storico. La notte del 3 settembre 1944, infatti, i partigiani lucchesi portarono a termine l’azione, grazie anche all’insurrezione dei civili, che consentì di cacciare gli occupanti tedeschi e di lasciare campo libero all’arrivo degli alleati, che entrarono trionfalmente in città il 5 settembre, passando proprio da Porta San Pietro.