Photolux guarda al Mediterraneo: Koudelka superospite

Photolux Festival tornerà in città dal 18 novembre al 10 dicembre con un’edizione tutta dedicata ai fotografi del Mediterraneo. Torneranno le mostre, gli workshop e le letture portfolio con lo sguardo rivolto al ‘mare nostrum’, alle vicende delle migrazioni di ieri e di oggi, alle civiltà e alle culture che qui si intrecciano e contaminano. Ospite di punta dell’edizione 2018 sarà il fotografo ceco Josef Koudelka, maestro del fotogiornalismo: a lui si devono gli scatti che documentano la Primavera di Praga del 1968. Koudelka, amico di Henri Cartier-Bresson, entrò poi a far parte dell’agenzia Magnum, esponendo nei più importanti musei d’Europa.
Al Photolux troverà spazio un progetto che abbraccia oltre 20 anni di fotografie, dal 1991 al 2012, dedicato ai siti archeologici del Mediterraneo. “Quest’anno alla fotografia si aggiungeranno altre arti, come la scultura – spiega Enrico Stefanelli, direttore della biennale – e in una grande mostra a Palazzo Ducale sarà riprodotta a grandezza naturale la Porta d’Europa di Mimmo Paladino, suggestiva installazione che ‘accoglie’ i migranti a Lampedusa”. Una mostra che vuole essere prima di tutto educativa, con un vasto repertorio di fotografie storiche che documentano anche le emigrazioni italiane. “La fotografia, e nello specifico il fotogiornalismo – spiega Stefanelli – ha il compito di raccontare, di documentare, di informare, senza prendere posizione. Saranno esposti anche pannelli dedicati alla Carta di Roma, il protocollo deontologico per giornalisti sui richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti”. Maggiore attenzione, quest’anno, al tema dell’accessibilità: dalla collaborazione tra l’Università di Pisa e l’istituto Fermi di Lucca, saranno stampate foto in 3D per permettere ai non vedenti di fare esperienza di Photolux; sarà inoltre allestita una pedana che, emettendo particolari vibrazioni, consentirà ai non udenti di vivere in modo più coinvolgente i video. “L’arte della fotografia, che richiede pazienza e concentrazione, è anche un mezzo di contrasto al disagio – racconta ancora Enrico Stefanelli – e lo può testimoniare il successo di un progetto portato avanti insieme a Canon a San Giovanni a Teduccio, nella periferia orientale di Napoli. Qui 17 ragazzi sono stati coinvolti in Scatta la notizia, si sono appassionati a questo linguaggio e il risultato sarà esposto all’interno della biennale”. Non è questo l’unico progetto responsabile nei confronti delle situazioni di emergenza sul territorio nazionale: in collaborazione con la Diocesi di Ascoli Piceno sarà visitabile una mostra di foto che documentano la vita dei terremotati del centro Italia. Gli scatti – eccezionalmente – saranno anche acquistabili e il ricavato andrà a sostenere le esigenze della comunità della città marchigiana. Come ogni anno, Lucca ospiterà il World Press Photo; ci saranno inoltre gli scatti del Leica Oskar Barnack Award e del Prix Pictet.