Racconti nella rete incontra gli studenti con Edmondo De Angelis

17 settembre 2017 | 18:20
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Racconti nella rete incontra gli studenti con Edmondo De Angelis

Venerdì prossimo (22 settembre) alle 10 all’auditorium della Pia Casa il premio Racconti nella Rete incontra gli studenti del liceo artistico e musicale Passaglia sul tema della parola nella narrativa, nella poesia e nelle canzoni, con l’intervento del cantautore Edoardo De Angelis e del critico musicale Michele Manzotti.  Il premio letterario Racconti nella Rete porta a confrontarsi autori di tutte le età. I testi, anche quelli delle canzoni, dimostrano che anche in questo nostro mondo, superficiale e frenetico, il misterioso fascino della parola scritta resta inalterato nel tempo. Non ci parlano di supereroi, né di superpoteri; il potere è nelle loro parole. Forse spinti dal piacere di sentirsi a tutti gli effetti “scrittori”, forse spinti dal gusto carico di adrenalina della sfida, gli autori riescono ad accendere la nostra immaginazione e a parlare al nostro cuore, svelandoci preziose verità, rivelandoci un’umanità spesso marginale, eppure ostinatamente aggrappata alla speranza.

“I primi passi nella musica – ricorda Edoardo De Angelis – li ho percorsi sul palco del Folkstudio, a Roma, imparando dai grandi della canzone popolare: Rosa Balistreri, Caterina Bueno, Giovanna Marini, Matteo Salvatore, Otello Profazio. Insieme agli altri colleghi, i giovani del Folkstudio, Luigi Grechi, Bassignano, De Gregori, Venditti, Gaetano, e al mio compagno di scuola Stelio, che con me aveva scritto e cantava la nostra Lella, ho amato e imparato la canzone d’autore ascoltando Tenco, De Andrè, Gaber, Endrigo, Jannacci. Quelle canzoni, che mi appassionavano, le cantavo, prima per gli amici, e poi, inviato speciale del Folkstudio, in un pub musicale londinese, per l’incuriosito pubblico di Soho. Iniziavano gli anni ’70. Dopo il mio ritorno, molti di quei nomi, oltre a quelli di Bruno Lauzi, di Piero Ciampi, di Lucio Dalla, e di tanti altri, divennero volti, mani da stringere, nuovi amici, compagni di lavoro. Cresciuto con questa musica e per questa musica, ne ho frequentato i protagonisti, e con molti di essi ho avuto la fortuna di lavorare, con umiltà e discrezione, sempre con la speranza di imparare qualcosa, e nel tentativo di lasciare una traccia, una memoria viva, nella storia sociale e culturale del nostro Paese, e anche nella nostra lingua”. L’incontro sarà introdotto da Demetrio Brandi.