Summer, cresce la febbre per il maxiconcerto bis. Ma…

Ancora non è certo se un grande evento sugli spalti delle Mura si ripeterà anche nei prossimi anni. Non lo sa il Comune, che deve contemperare gli entusiasmi di molti e le polemiche che si sono ripetute nelle ultime settimane, non lo sa Mimmo D’Alessandro, che nel frattempo sta iniziando a organizzare l’edizione numero 21 del Summer Festival, quella classica in piazza Napoleone.
L’impatto sulla città, in effetti, c’è stato, soprattutto per effetto delle operazioni di montaggio e smontaggio di palco e struttura. Ma è una questione che si potrebbe superare anticipando il o i maxiconcerti nel periodo estivo. O magari sviluppando tutto il Summer Festival nell’area dell’ex Campo Balilla, che a quel punto potrebbe ospitare concerti per le folle ma anche più piccoli e con posti a sedere realizzati ad hoc.
Resta il fatto che la febbre grande evento ha contagiato molti. E la pagina Facebook Vivere Lucca anche di notte ha anche lanciato un sondaggio per capire l’umore dei cittadini e soprattutto per sapere il nome di quello che potrebbe essere il prossimo superospite della città. Gli U2 di Bono Vox sono intesta di un’incollatura su altri grandi nomi come Bruce Springsteen, ‘The boss’, Madonna, ma anche i Pink Floyd, Paul McCartney, gli AC-DC. Fra i nomi italiani spopola Vasco Rossi, ovviamente che distanzia Jovanotti e qualche ‘fan’ (provocatorio) di Gigi D’Alessio. Non mancano ipotesi fantasiose (c’è chi propone un concerto dei Beatles con degli ologrammi, forse per parificare la presenza degli Stones) o una reunion delle Spice Girls.
Chiunque sia, se ci sarà, si porteranno fino all’anno prossimo le polemiche sul concerto evento. E si dovrà comunque mettere subito mano a quelle che sono state le criticità, dai bagni pubblici ai meccanismi di deflusso dalla parte con la maggiore presenza di pubblico. Per il resto la città non ha ricevuto benefici solo economici, per alcune categorie ma anche di visibilità. Qualche numero: su Instagram (il social network delle fotografie) l’hashtag #Lucca ha avuto 825383 citazioni, il giorno successivo 831963. Oltre 1,5 milioni di persone che ha potuto conoscere il nome della città di Lucca ma anche vederne degli scorci.
Un’altra valutazzione, invece, su come la città ha accolto l’evento. Nei momenti del concerto nella prima periferia si viveva un sabato sera come tutti gli altri, con la coscienza che in città stava succedendo qualcosa di importante.
Sul resto, invece, si potrà discutere all’infinito. E ci saranno sempre i favorevoli e i contrari all’arrivo di un po’ di mondo in città (come è successo già con il G7 dei ministri degli esteri, i mondiali di ciclismo e gli eventi internazionali che ciclicamente si sono ripetuti in città). La domanda, più che sulla capacità di Lucca di sostenere certi eventi, che ormai è comprovata, è sulla capacità e volontà dei suoi cittadini ad accoglierli e, in parte, sopportarli.
Senza dimenticare, però, che Lucca è la città che, nonostante questi exploit, non ha un sistema viario degno di un paese moderno, non possiede un sistema di viabilità ciclopedonale alternativo, non ha un teatro o un palasport che, in autunno-inverno, riesca a ospitare eventi di una certa rilevanza, non una multisala cinematografica (eppure vi ha sede un festival cinematografico che sta scalando il gradimento a livello non solo italiano). La domanda, al di là delle polemiche è: Lucca vuole mantenere questa dimensione da tranquilla città di provincia o vuole guardare al futuro, rischiando anche un po’, cambiando anche un po’. Una volta risolto questo dilemma anche la questione spalti sì-spalti no passerà in secondo piano.
Enrico Pace