Porte aperte al tempio massonico di Lucca – Foto






Per celebrare i trecento anni della Massoneria moderna, la Loggia Francesco Burlamacchi (1113) del Grande Oriente d’Italia ha aperto oggi (30 settembre) la propria sede al pubblico e reso visitabili gli ambienti, compreso il tempio in cui si svolgono le riunioni.
La loggia intitolata a Francesco Burlamacchi (il gonfaloniere di Lucca che capeggiò la congiura contro Cosimo I dei Medici) affonda i propri natali nell’Ottocento, nel 1862 precisamente, e fu molto attiva in città e ai suoi componenti si deve la nascita della Società di cremazione locale nel 1891. Nel 1924 il tempio della Burlamacchi fu anche devastato dalle squadracce fasciste che furono responsabili di azioni simili in tante parti d’Italia.
L’edificio in cui ha ora sede la casa massonica lucchese del Grande Oriente d’Italia è situato nell’isolato che fa parte del terziere di San Martino-Contrada Santa Maria Forisportam e più precisamente tra via Santa Croce, via della Rosa e via dell’Arcivescovato. Fa angolo con il tratto di strada di raccordo con via della Rosa, lungo la quale correva il muro orientale dell’antico castro romano (la porzione meglio conservata di queste mura è visitabile nella vicina chiesa di Santa Maria della Rosa). L’ingresso principale per accedere alla sede massonica, al primo piano di via dell’Arcivescovato 39, è prospiciente al muro del giardino del palazzo Arcivescovile. Le finestre hanno la vista davanti all’antico Palazzo della famiglia di Poggio, risalente al XVI secolo, uno dei più belli della zona che fu detta “delle lottizzazioni del Cinquecento”, intendendo così definire quelle operazioni necessarie a finanziare gli espropri delle terre dove costruire le mura cinquecentesche.
Il palazzo non risulta essere nobiliare sebbene sia di antica data in quanto compare già in una pianta prospettica di Lucca del 1660. Non è escluso che l’edificio fosse parte del cosiddetto Ospedale degli incurabili, destinato ad accogliere gli ammalati cronici, istituito dopo il 1537 ed ebbe la sede proprio nel primo tratto dell’attuale via dell’Arcivescovato. Questa strada, nella Lucca medioevale, veniva chiamata proprio “via degli incurabili”.
L’acquisto della sede risale al 1988. L’appartamento, di oltre 200 metri quadri, fu ristrutturato, riadattato alle esigenze, e reso disponibile due anni dopo. L’opera di affresco realizzata nella sala del Tempio fu particolarmente accurata con un risultato estetico suggestivo.
E’ andata così in scena l’operazione trasparenza voluta dal Grande Oriente d’Italia in occasione dell’anniversario, che si è ripetuta anche in altre logge italiane. E in molti, per curiosità e per conoscere uno dei luoghi meno conosciuti della città, si sono presentati per visitare le sale aperte per l’occasione.
Le foto di Domenico Bertuccelli