A LuccaLibri l’incontro ‘Ecologia delle azioni quotidiane’

Appuntamento mercoledì (18 ottobre) con Francesco Gesualdi, esperto di consumo critico, dalle 17,30 a LuccaLibri per l’incontro Ecologia delle azioni quotidiane organizzato da Istituto nazionale di bioarchitettura sezione di Lucca insieme all’ordine degli architetti Ppc di Lucca. L’evento è gratuito e rientra nel calendario Ecologia in pratica.
“Se escludiamo l’energia solare – così nella presentazione dell’evento – che sta alla base dell’intero sistema terrestre, gli elementi naturali possono essere suddivisi in due grandi categorie: rinnovabili e non rinnovabili, e benché siamo portati a dare più importanza al cellulare che all’aria, la nostra esistenza continua a dipendere da ciò che la natura è capace di metterci a disposizione, perché la tecnologia è, e resta, solo un mezzo per trasformare la natura in prodotti confacenti ai nostri bisogni. Se suddividessimo i 12 miliardi di superficie fertile totale per i 7 miliardi di persone che abitano il pianeta scopriremmo che ogni abitante ha a propria disposizione 1,7 ettari. Questa è l’impronta ecologica sostenibile. In realtà la superficie richiesta dall’umanità è 20 miliardi di ettari, per cui l’impronta ecologica reale è pari a 2,8 ettari a testa. Insostenibile. La strada per ridurre la nostra impronta è la sobrietà, che significa consumare quanto basta in maniera efficiente”. “A questo proposito quindi – spiegano gli organizzatori – vogliamo parlare di consumo critico. Una modalità di scelta di beni e servizi che considera gli effetti sociali e ambientali dell’intero ciclo di vita di un prodotto quali aspetti di pari importanza rispetto al prezzo e alla qualità. Esso nasce dalla considerazione che ogni prodotto ha un “peso” sociale e ambientale, in quanto per produrlo e farlo arrivare sul luogo in cui viene usato sono state utilizzate delle materie prime, sono stati messi in atto dei processi produttivi che hanno delle conseguenze sull’ambiente, è stata consumata dell’energia, sono stati impiegati dei lavoratori. Concretamente quindi il “consumatore critico” orienta i propri acquisti, non solo in base al prezzo e alla qualità, ma anche in base a criteri ambientali e sociali, che prendono in considerazione le modalità di produzione del bene, il suo trasporto, il suo smaltimento e le caratteristiche del soggetto che lo produce. Sostanzialmente si tratta di un vero e proprio stile di vita in trasformazione che mira ad uscire dal mito della crescita al fine di ritrovare equilibrio con la natura prediligendo solo determinati tipi di beni e servizi, ad esempio: mobilità intelligente, alimentazione equilibrata, edilizia sostenibile, energia da fonti rinnovabili, prodotti di filiera corta, servizi finanziari etici, eccetera”.