Alla casermetta S. Salvatore si esibiscono gli African Perfect Harmony

Domani sera (20 ottobre) alla casermetta San Salvatore, sulle mura urbane di Lucca, prende il via una serie di appuntamenti musicali che vedranno protagonisti gli African Perfect Harmony. Si tratta di un gruppo formato da 11 elementi nato al Centro di accoglienza Cri delle Tagliate di Lucca nell’ambito di un progetto pilota (Mie Music for integration in Europe) per l’integrazione, basato su un’idea di vero scambio cultural. Gli African Perfect Harmony si esibiranno sal vivo con la musica highlife, un aspetto poco noto della cultura dell’Africa occidentale e uno degli stili musicali fra i più gradevoli e divertenti, nato negli anni ’20 dall’incontro fra la tradizione africana, la musica europea e il jazz.
Alla Casermetta S. Salvatore il pubblico avrà il privilegio di incontrare l’Highlife in una forma molto simile a quello in cui lo si incontra in Ghana, Nigeria, Sierra Leone e in tutti i paesi che da nord si affacciano sul Golfo . Gli appuntamenti dell’Highlife Dance Club saranno inoltre per i musicisti l’occasione per entrare in relazione con i residenti, non solo grazie all’incontro con il pubblico, ma anche grazie alla generosa e disinteressata presenza di musicisti lucchesi in veste di special guest. A partire da domani sera il gruppo si esibirà tutti i venerdì, dalle 19,30 alle 21. Il ciclo si concluderà a metà dicembre.
Highlife Dance Club è un progetto, interamente gratuito, frutto della collaborazione fra gli ospiti del centro di accoglienza delle Tagliate, la Croce Rossa di Lucca, la scuola di musica H-demia, SPAM!, la Casermetta S. Salvatore, i musicisti lucchesi e il Comune di Lucca che, come è nello spirito dei Dance Club, intende creare occasioni in cui la festa, la cultura e l’impegno sociale si fondono per dare vita a momenti di aggregazione rivolti a persone di ogni età, ceto sociale e religione.
“È uno dei nostri progetti rivolti ai richiedenti asilo che si concretizza. – dice il presidente Cri Enzo Fasano -. Diamo una possibilita all integrazione favorendo l incontro diretto con la cittadinanza. Questo è il nostro stile…seminare senza clamore una cultura di inclusione, di scambio reciproco e di far entrare in contatto, in questo caso con la musica, persone di diversa cultura sia umana che musicale, ma l’arricchimento reciproco sta proprio qui. Colgo l occasione per ringraziare tutti i musicisti locali e le associazioni i che hanno collaborato per questo importante progetto”.