Un portale per certificare conservazione pezzi collezione

Quante volte è capitato di acquistare, specie online, un pezzo da collezione spendendo anche cifre importanti per poi rendersi conto che lo stato di conservazione del bene non era quello descritto? Oltre alla “originalità” e alla “rarità” di un oggetto da collezione, un altro parametro che sta assumendo sempre maggior rilievo è quello dello stato di conservazione, specie se si parla di “stampe originali” o “pezzi d’epoca”. Sarebbe perciò utile per i collezionisti poter contare su uno strumento che certifichi la qualità della conservazione di un oggetto. È questa l’idea alla base del progettoStati di conservazione presentato questa mattina (1 novembre) in un incontro alla caffetteria di Palazzo Ducale.
“L’idea nasce da lontano – ha spiegato Gianfranco Giancaterino, amministratore delegato di Stati di conservazione – Più di tre anni fa abbiamo pensato di dare un contributo al mondo del collezionismo. In questo mercato spesso si comprano e vendono oggetti anche a cifre importanti senza tenere conto di un parametro importante come quello della conservazione. Negli Stati Uniti già da veri decenni hanno iniziato a fare il grading dei pezzi. Ovviamente la c’è un’attenzione esclusiva ai pezzi del mercato statunitense ma un fumetto americano ha poco a che vedere con un fumetto italiano”.
“Abbiamo perciò voluto dare una base scientifica a questo tipo di valutazione – prosegue Giancaterino – Ci siamo dati una scala, molto dettagliata e tarata su quelli che sono i ‘nostri’ beni da collezione. Per fare questo ci siamo affidati a degli esperti assoluti nei rispettivi campi per fare un lavoro certosino, in modo che si riduca al minimo il valore soggettivo”.
Ciascuno degli oggetti, dopo essere stato “valutato” da un team di esperti sulla base di rigide procedure, sarà dotato di un Qr code ed avrà un codice alfanumerico: grazie a questi codici, sarà possibile andare sul portale ed avere informazioni dettagliate sull’oggetto. Inoltre, saranno possibili due tipi di grading: uno da investimento, con busta sigillata rigida ed uno da collezione, con busta apribile morbida. “Per noi italiani è importante poter aprire l’oggetto, toccarlo, sentirne il profumo. Per questo abbiamo pensato ad una soluzione deluxe dedicata agli investimenti e ad una versione adatta a tutte le tasche, per permettere di fare un grading di un’intera collezione a prezzi contenuti. Unica eccezione sarà rappresentata dalla carta collezionabile che non sarà apribile per evitare manomissioni e contraffazioni”.
A chi gli domanda se questa nuova certificazione non comporti un aumento dei prezzi degli oggetti da collezione, Giancaterino risponde che: “in media c’è un aumento del 10% del valore del bene. Chiaramente però l’aumento del valore può essere esponenziale, dipende dalla base di partenza”.
“Mi è capitato centinaia di volte – ha commentato Sergio Pignatone, esperto di fumetti – di assistere ad acquisti di fumetti per cifre anche alte e che assolutamente non rispecchiavano il reale valore dell’oggetto. Questo accade soprattutto negli ultimi anni con l’esplosione del mercato online. Dobbiamo superare l’aspetto della soggettività della descrizione e questo è l’unico modo per farlo. Non possiamo esimerci”.
“In questo modo hai una certezza di avere un album valutato da un esperto super partes – è il commento di Luca Mencaroni, esperto di album di figurine -. Oggi, il valore dello stato di conservazione è molto importante e possiamo valutarlo solo con una certificazione. In questo modo, contribuiamo a creare una maturazione del mondo del collezionismo. Per altro, mentre per fumetti e carte da gioco già esistono realtà come questa, per gli album di figurine siamo i primi al mondo, questo perchè è una particolarità tutta italiana ma che ha margini per espandersi a livello europeo”.
“Le carte collezionabili sono le ultime arrivate nel mondo del collezionismo – afferma in conclusione l’esperto Giulio Trapani – ma si sta creando un mercato pazzesco. I falsi in questo mondo si stanno estendendo a macchia d’olio: spesso e volentieri sono fatti talmente bene che nemmeno un esperto, senza gli strumenti adatti, riesce a riconoscerli. Per questo un servizio del genere è utile. Non andrei mai a spendere certe cifre per qualcosa di non certificato. Senza degli esperti super partes che aiutino il collezionista questo mondo rischia di andare in difficoltà”.