Fondazione Campus cresce e punta al dottorato






Quindici anni sulle spalle e tanta voglia di continuare ad arricchire un’offerta già cresciuta in modo esponenziale: la Fondazione Campus ha inaugurato stamani (28 novembre) l’anno accademico 2017-18.
Tante le personalità del mondo istituzionale e della cultura intervenute, chiamate a turno sul palco del teatro di San Girolamo dal professor Salvatore Veca, presidente della Fondazione. Per salutare questo nuovo inizio, ecco dunque il sindaco Alessandro Tambellini, il presidente Flafr e della Fondazione Crl Marcello Bertocchini, Michele Marroni (prorettore per le politiche e per l’organizzazione del personale Unipi) e Franco Iseppi (presidente Touring club italiano sezione di Lucca).
Tanti gli spunti e le anticipazioni su quelle che sono le ambizioni future, specialmente grazie agli impulsi dati da Veca. In cantiere c’è sempre l’idea di creare una accademia del turismo, da costruirsi intorno ai corsi di laurea tradizionali, ma non soltanto. Sempre allo studio – ma già con il beneplacito della Regione Toscana – c’è anche l’ipotesi di creare un corso di dottorato, in collaborazione con Imt ed in partnership con una università internazionale (forse, la Penn State University).
I numeri raggiunti da Campus, del resto, autorizzano a continuare a sognare in grande: il placement (la capacità di trovare impiego, ndr) nel post laurea triennale raggiunge la percentuale dell’85,10 %, quota che sale ulteriormente – fino al 90% – per la laurea magistrale e che, per la scuola Made, si attesta all’82%.
“Vogliamo – spiega Veca – puntare sempre di più su corsi altamente professionalizzanti in materia di ospitalità accoglienza e responsabilità culturale del nostro patrimonio, ai fini turistici. Nel frattempo, abbiamo pensato di caratterizzare la nostra offerta didattica intorno a due polarità: le competenze di tipo scientifico/tecnologico e quelle di carattere umanistico. L’idea di fondo resta quella di connettere sempre di più il sapere al saper fare”.
Il successo di Campus – che insieme ad Imt ambisce a classificarsi sempre più come polo universitario lucchese – è decretato anche dal numero degli iscritti: per questo anno accademico (2017-18) sono in 212 per la triennale ed in 18 per la magistrale. Numeri corroborati ulteriormente dalle presenze al master turismo e Ict (15, nelle due edizioni), dagli studenti della scuola Made (oggi 17, ma 75 dall’inizio del percorso), dai 24 frequentanti dell’Its hospitality management e dai 20 studenti Ifts (corso volto a valorizzare e promuovere ville e dimore storiche del territorio).
I laureati nella triennale, dal 2004, sono stati 489; quelli nella magistrale (dal 2006) sono 154.
Notevole anche il ricorso all’indispensabile strumento degli stage: con riferimento all’anno accademico 2016/17, eccone 77 per il corso di laurea (che diventano 907 dall’inizio del Career service), 24 per la scuola Made (66 dall’inizio delle attività) e 37 per Its (63 dall’inizio). Numeri ai quali devono essere sommati anche 5 master (10 dall’inizio), per un totale di 143 stage nell’anno di riferimento (che diventano 1046 da inizio attività).
Imponente anche il dato sul numero delle aziende a questo fine convenzionate: 635.
L’incidenza delle attività di Campus sul territorio è stata ulteriormente dimostrata di recente, in occasione del congresso Euhofa, che ha portato sul territorio oltre 100 esperti da 23 paesi differenti. “Sono risultati di cui ci compiacciamo – esordisce Bertocchini – raggiunti grazie a molte forze che si sono coagulate intorno ad un progetto di formazione universitaria. I riscontri nella collocazione post laurea parlano da soli. Lucca si candida sempre di più, in questo senso, a sede universitaria complementare rispetto agli altri poli toscani”.
Tambellini conferma, per parte sua, che “c’è bisogno – dice – di un’azione integrata a vari livelli, perché non si può affrontare il tema turismo isolandolo dai contesti. Il lavoro di Campus va in questo senso, perché è multidisciplinare. Inoltre, mentre si prevede un drastico calo delle assunzioni nel manifatturiero, in ragione della crescente automazione, nel turismo resta indispensabile la presenza della persona fisica, fondamentale per la narrazione dei luoghi. Grazie anche all’opera di Campus, Lucca continua ad affermarsi sempre più come città autonoma sotto questo profilo, e non al traino del marchio Toscana”.
Marroni, che porta i saluti del magnifico rettore dell’Unipi, ricorda invece come il modello del campus sia vincente e soggiunge che “il placement nel post laurea tocca livelli estremamente alti, che giustificano il proseguire con ulteriori e maggiori stimoli di questa collaborazione”. Non a caso, Paolo Maria Mancarella (magnifico rettore) ha visitato di persona la sede di Campus, intrattenendosi con docenti e studenti per individuare strategie comuni per il futuro.
Grande soddisfazione viene espressa anche dagli studenti (2 premiazioni con note di merito sul palco), per bocca della portavoce Serena De Franceschi: “Grazie a Campus – ricorda – ho acquisito competenze, sviluppato consapevolezza ed accresciuto le mie ambizioni. Adesso anche le istituzioni ed il mondo accademico ricordino – il monito – che sui giovani si può e si deve ancora puntare”.
Sul palco, intanto, viene letta anche la lettera del senatore Andrea Marcucci, che si complimenta per il lavoro svolto e, dopo aver tracciato un quadro dell’andamento turistico globale nel 2017 (definita stagione record per il turismo), individua in Campus quelle professionalità che continuano a sostenere il settore.
La mattinata si chiude con la prolusione di Franco Iseppi, dal titolo Mediterranei si diventa. Iseppi saluta la platea (completamente esaurita – presenti anche il direttore del Teatro del Giglio Manrico Ferrucci e l’amministratore unico Gianni Del Carlo) parlando di Mediterraneo e turismo, di questione mediterranea nel suo complesso e, inevitabilmente, dei possibili rapporti futuri tra Campus e Touring club italiano.
Paolo Lazzari