Photolux, dalle emigrazioni all’alta nobiltà tutte le mostre dell’edizione 2017

28 novembre 2017 | 15:25
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Photolux, dalle emigrazioni all’alta nobiltà tutte le mostre dell’edizione 2017

Un argomento tanto vasto quanto lo è il Mediterraneo merita un’attenzione tutta particolare, giustificata dall’innumerevole quantità di spunti, angolazioni, spigolature che offre.
Photolux, in un’edizione che affronta il tema del mare nostrum con 24 mostre, ha raccolto tutte queste visioni, differenti e complementari, per raccontare la storia, gli uomini, le rotte che hanno tracciato il corso del Mediterraneo.

Come la mostra I-Σmigrazioni, una complessa e inedita collettiva ospitata nelle sale di Palazzo Ducale e curata dal direttore artistico di Photolux, Enrico Stefanelli, insieme a Chiara Ruberti, Chiara Dall’Olio e Flavio Arensi. Tra fotografie, video, installazioni, dipinti e sculture, la transmedialità dell’esposizione offre una riflessione sul fenomeno dell’emigrazione, e dell’immigrazione – da cui il titolo – partendo dalla prima diaspora degli italiani all’inizio del Novecento. La mostra, realizzata con la collaborazione dell’associazione Carta di Roma, Unhcr e la Fondazione Paolo Cresci è il vero valore aggiunto di Photolux 2017. Grazie alla collaborazione e al sostegno della Fondazione Banca del Monte di Lucca, la collaborazione con l’Associazione culturale Libera Espressione, l’associazione culturale Mnemosyne, l’Itis Fermi di Lucca, Ens e Aic, l’esposizione è inclusiva e accessibile alle diverse disabilità: da un lato, con la pedana sensoriale, i non udenti potranno percepire, attraverso le vibrazioni, uno dei contributi video, reso accessibile anche grazie alla traduzione simultanea in Lis; dall’altro, sono state organizzate visite guidate inclusive, che comprendono anche la “visione” di immagini attraverso esperienze tattili per non vedenti. Tra i quasi 50 fotografi che partecipano alla collettiva, ci sono anche Gianni Berengo Gardin, Giulio Piscitelli, Massimo Sestini, Alessandro Penso.
Sempre nelle sale di Palazzo Ducale, fa la sua comparsa anche Vestiges di Josef Koudelka. Testimone oculare della Primavera di Praga, Koudelka ha attraversato per vent’anni il Mediterraneo. Un viaggio degno di quello di Ulisse alla scoperta della vera essenza della storia dell’uomo. Fotografando oltre 200 siti archeologici, Koudelka ha estratto l’anima più profonda dell’antichità attraverso limpide immagini in bianco e nero. Il viaggio di Koudelka, iniziato nel 1991 e ancora in corso, ha come protagoniste le rovine della cultura greca e romana che, con un minimalismo di grande impatto, rappresentano un messaggio di speranza per l’attualità.
E la speranza, invece, sembra a volte mancare negli scatti di Richard Mosse, vincitore del settimo Prix Pictet, prestigioso riconoscimento della fotografia internazionale. Con Heat Maps, Mosse ha raccontato la crisi dei migranti in Europa, Medio Oriente e Nord Africa con uno strumento inconsueto: una fotocamera termica militare, nata per le osservazioni nel deserto. Mosse ne ha fatto un potente strumento narrativo che invita a riflettere sulle difficoltà, il dolore, la tragedia dei viaggi compiuti dai migranti, proponendo allo spettatore una narrazione inaspettata.
Una ricerca e un linguaggio completamente diversi sono quelli di Jacques-Henri Lartigue,in mostra alla Fondazione Banca del Monte di Lucca con Diary of a century, a cura di Alessandra Mauro. Uno spazio dedicato all’alta società, alla ricchezza, alla patina luminosa della nobiltà: Lartigue, uno dei più influenti e prolifici fotografi del Novecento, ha ritratto tutto questo. Sono oltre 130 gli album che Lartigue ha riempito durante la sua lunga vita, testimoniando viaggi, vacanze, feste, donne bellissime, la Belle Epoque: un altro modo di viaggiare e interpretare il Mediterraneo.
Le mostre a Palazzo Ducale resteranno aperte tutti i giorni, dalle 10 alle 19,30; quelle alla Fondazione Banca del Monte di Lucca, invece, saranno visitabili dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19,30, il sabato, la domenica e venerdì 8 dicembre, dalle 10 alle 19,30.