Un libro sul 68 a Lucca, appello per la raccolta di documenti

1 dicembre 2017 | 09:38
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Un libro sul 68 a Lucca, appello per la raccolta di documenti

Un racconto attraverso le immagini e i documenti del 68. E’ l’iniziativa organizzata da un gruppo di ex studenti, insegnanti, intellettuali e operai lucchesi che promuovono per lanciare l’iniziativa anche un incontro pubblico che si svolgerà lunedì (4 dicembre) alle 18 al Caffè letterari Lucca Libri.

“Siamo un gruppo di persone che, circa cinquant’anni fa, erano studenti medi, universitari, insegnanti, intellettuali, operai o semplici disoccupati – si presentano i promotori dell’iniziativa – Abbiamo vissuto, insieme a tanti altri, con ruoli e caratteristiche diverse, quel movimento globale e giovanile di contestazione dei sistemi di potere e dei modelli dominanti, che ebbe origine nel periodo ‘65-’68 e si sviluppò come un’onda quantica e libertaria dai Campus americani all’Europa, da Parigi a Berlino, da Roma a Praga, fino all’America Latina, a Città del Messico. Fu la rivolta contro la guerra del Vietnam, il sostegno ai diritti civili dei neri afro-americani, ispirato dalla figura di Martin Luther King, il fascino di Che Guevara e Mao, la critica al consumismo, all’autoritarismo, al conformismo, alle diffuse ingiustizie sociali, alla separazione tra istituzioni e società, alla politica “per solo far carriera”, come recitava una famosa canzone dell’epoca, e, soprattutto, nel nostro paese, ad una scuola vecchia, ferma, chiusa alle nuove istanze di democrazia, di partecipazione diretta e di apertura al futuro, che provenivano dalle nuove generazioni”.
“C’era, in quegli anni – spiegano -, un profondo desiderio di cambiare il mondo, gli stili di vita, i rapporti sociali, a cominciare dalla famiglia, il modo di vestirsi, di fare musica, cinema, pittura, ogni forma di arte in generale. Sentivamo l’oppressione di istituzioni che ancora erano permeate di culture e modi di operare di stampo fascista o autoritario e d’altra parte volevamo andare oltre un antifascismo imbalsamato e di facciata. La Resistenza per noi non era un’importante parentesi da celebrare il 25 aprile ma rappresentava, nelle sue migliori esperienze, un filo da riprendere e sviluppare, così come lo stesso concetto di democrazia veniva inteso in senso dinamico e progressivo. In questo contesto il movimento studentesco lucchese svolse un ruolo di attore protagonista, originale per contenuti, durata e carattere di massa, pur nascendo e sviluppandosi in una città di provincia. Da qualche mese abbiamo costituito un gruppo di lavoro, aperto a tutti gli interessati, per cercare di ricostruire una memoria storica di quel periodo, di quello che fu il movimento studentesco e giovanile a Lucca negli anni ’68-’69-’70. Vogliamo farlo perché crediamo che sia utile alla comunità, alla socializzazione della storia, alle nuove generazioni, a chi vuole continuare a lottare ancora oggi per un mondo migliore. Il nostro lavoro si basa sia sulla ricerca di documentazione (archivi, biblioteca, foto d’epoca), che su testimonianze scritte personali, che saranno raccolte in una pubblicazione. Siamo ad un buon punto perché abbiamo già selezionato molto materiale, soprattutto ritrovato al Centro di documentazione di Lucca, nato e cresciuto per merito in particolare dell’impegno eccezionale del professor Andrea Polcri e di Anna Maria Siccardi ed abbiamo avviato riscontri con la stampa locale del periodo, per ricostruire una cronologia oggettiva degli avvenimenti più importanti. Inoltre stanno arrivando diverse testimonianze personali su quel periodo, molto interessanti e originali. Ciononostante non siamo ancora soddisfatti e vogliamo allargare il più possibile la ricerca. Non intendiamo riproporre né un revival né un reducismo nostalgico. Non pensiamo cioè ad un come eravamo. Si tratta invece di fornire un contributo, sia pur modesto, ad assicurare il ’diritto al passato’, il diritto cioè a ricostruire il senso dei fatti, fuori dalle manipolazioni cui le pressioni esterne sempre sottopongono la storia. La pubblicistica italiana sul sessantotto ha proposto soprattutto miti e demonizzazioni, entrambi effetti di un’inaccettabile strumentalizzazione del passato. Ciò che ci proponiamo di fare è una ricostruzione critica, fondata, da un lato, sulle prospettive provenienti dalle memorie personali necessariamente differenti, dall’altro su basi storico-scientifiche, di un periodo e di avvenimenti, fatti, emozioni, culture, esperienze, da offrire alla riflessione della comunità, delle istituzioni, degli esperti, delle nuove generazioni”.
Chi fosse interessato può inviare documentazioni originali ( foto, diari, riviste locali, volantini ecc.) ed anche personali ricostruzioni narrative, o altro ancora inviando un messaggio ad una di queste mail: virgibert52@hotmail.it, umbaldoc@tin.it, gianni.quilici@alice.it.
Il comitato promotore provvisorio è composto da: Umberto Baldocchi, Stefania Baschieri, Virginio Giovanni Bertini, Guglielmina Bertolucci, Franco Busoni, Maurizio Fatarella, Roberto Giorgetti, Paolo Giovannetti, Virginio Monti, Maido Niccolai, Claudio Orsi, Tommaso Panigada, Gloria Pera, Gianni Quilici, Mario Salvadori, Massimo Scapecchi, Sandro Soletti.