Pacini Fazzi presenta a Roma il volume dedicato a Matilde Serao

4 dicembre 2017 | 17:41
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Pacini Fazzi presenta a Roma il volume dedicato a Matilde Serao

La casa editrice Pacini Fazzi parteciperà anche quest’anno alla Fiera dell’editoria di Roma Piulibri piùliberi in programma nella nuvola di Fuksas di recente inaugurazione da mercoledì a lunedì (dal 4 all’11 dicembre). Si tratta di un appuntamento fisso per l’editrice lucchese che presenterà, oltre alle novità del 2017, con in prima linea il libro Lucca una città di seta, di Ludovica Rosati e Ignazio Del Punta, numerosi saggi e testi, oltre alla popolarissima collana I Mangiari che conta oltre 90 titoli. L’editrice punta soprattutto alla promozione della collana Italiane: biografie di donne che hanno fatto grande l’Italia, giunta alla nona uscita e che si arricchisce, a novant’anni dalla morte della giornalista più prolifica del secolo scorso, di una nuova biografia dedicata a Matilde Serao, scritta da Nadia Verdile che della collana è anche la direttrice.
La presentazione, in anteprima nazionale, è in programma giovedì (7 dicembre), alle 18, nella sala Sirio del Salone. Oltre all’autrice ed editrice, interverranno anche Massimo Bray, già ministro dei beni culturali e direttore generale della Treccani e Alessandro Barbano, direttore de Il Mattino.

Il libro uscirà proprio il 7 dicembre e per un mese come costola de Il Mattino, il giornale che Matilde Serao fondò con Eduardo Scarfoglio nel lontano 1892. “Matilde Serao, la sua vita, la sua infaticabile intelligenza, il suo impegno pubblico dovrebbero diventare una fiction – scrive Alessandro Barbano, direttore de Il Mattino, nella prefazione al libro di Nadia Verdile -. Uno di quei film che hanno il sapore della storia, i colori dell’arte e la forza della verità perché è a questo, a tutto questo, che ‘a Signora ha dedicato la sua esistenza. Cronista, lucida e verace, narratrice di talento, anticipatrice di mode e linguaggi, ha raccontato con la sua penna donne, uomini e vicende di un’epoca, la politica, la giustizia, il costume, acquerellando con tratto inconfondibile, la società dei suoi tempi, per tanti versi ancora quella dei nostri. Paladina degli ultimi, amica dei potenti senza mai concedere ad essi indulgenza e sottomissione”.
“Tra le ‘Italiane’ – spiega Francesca Fazzi, titolare della casa editrice – Matilde Serao merita un posto e se questo posto le viene riconosciuto nel novantesimo anniversario della morte assume un significato anche di riconoscenza. Una data, un ricordo, un impegno. La collana, nata solo nello scorso anno, ha oggi già otto titoli che si apprestano a diventare dieci nel prossimo marzo. Consenso e apprezzamento giungono da più parti e questo ci dà non solo gioia ma anche coscienza di quanto queste biografie abbiano risposto ad un’esigenza di conoscenza dell’universo femminile non sempre promosso”.
“Quando 28 anni fa pensai per la prima volta di scrivere una biografia della Serao – aggiunge Nadia Verdile – ero giovane, a lei avevo dedicato già qualche anno di studi. Mi appassionava la sua verve, l’ironia, talvolta il sarcasmo, mi piaceva la bellezza della sua bruttezza, la disinvoltura della sua intelligenza, la sua risata crassa e contagiosa. Mi piaceva quel suo modo di scrivere a metà strada tra la dolcezza del sentimento e la crudezza della realtà. Mi piaceva e mi appassionava la sua scrittura, verace come verace fu la sua dedizione alla penna, alla parola, al fascino che essa esercita. Non fu mai schiava dei giudizi della gente e mi piaceva anche per questo. Era una donna di destra, monarchica, cattolica convertita e convinta, a tratti un po’ codina e in questo suo guardare e vivere la vita non ci assomigliavamo e non ci somigliamo. Fu sempre antifemminista, fu contro le battaglie per i diritti civili e politici delle donne e in questo non ci somigliavamo e non ci somigliamo. Ma io sentivo che la sua vita, fuori dal prodigio della letteratura che tanto dà e tanto schiaccia, andava raccontata per quello che era stata: la vita di una donna”.