Appello al Summer: no a concerti per San Paolino

16 gennaio 2018 | 10:34
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Appello al Summer: no a concerti per San Paolino

L’associazione Contrade San Paolino, dedita alla rievocazione storica medievale di Lucca attraverso i suoi balestrieri, tamburini e figuranti, lancia un appello al sindaco, all’assessore alla cultura e agli organizzatori del Summer Festival affinché, nella programmazione dei concerti, si evitino le date della vigilia e della festa di San Paolino (11 e 12 luglio). Il testo è stato diffuso su Facebook da Mauro Mazzoni, presidente della Flam, affinché fosse fatto proprio e condiviso da singoli e associazioni. Appello che Contrade San Paolino ha immediatamente colto rilanciando anche una raccolta di firme su change.org (clicca qui per il link).

“La festa di San Paolino, al di là dell’aspetto religioso, appartiene senza dubbio alla tradizione storica e culturale della nostra città. San Paolino è il santo patrono di Lucca – leggiamo nell’appello – e la cosa non può passare inosservata, quantomeno per tutti quei lavoratori ai quali è retribuita la festività in quel particolare giorno. Ormai da alcuni anni questa festa nella nostra città convive col Summer Festival e potremmo dire che la coincidenza con i concerti nelle date dell’11 e 12 luglio ha determinato, se non una cancellazione, senz’altro uno svilimento della festa stessa. Forse non tutti sanno che la processione (luminara, che ricordiamo era seconda solo alla Festa di Santa Croce e che si svolgeva l’11 luglio, la sera della vigilia), come espressione di fede e corteo religioso, è stata praticamente soppressa l’anno scorso, anche se al momento sopravvive il corteo storico, che partendo da piazza San Martino, evitando ovviamente piazza Napoleone, arriva sul sagrato della chiesa di San Paolino, dove viene accolto dal parroco con un breve saluto, poi l’accesso in chiesa, il canto del mottettone (non c’è solo quello di Santa Croce) e la benedizione finale. Non stupisce – prosegue l’appello – che in mezzo alla confusione generale dovuta alla sovrapposizione degli eventi, il parroco del centro storico abbia ritenuto che non vi siano più i presupposti per dar seguito alla processione religiosa, lasciando spazio al solo corteo storico e riducendo al minimo tutto il resto. In ogni caso anche il tradizionale palio della balestra, che si svolge proprio la sera della festa, il 12 luglio, in piazza San Martino, protagoniste le varie associazioni storiche, ha ormai come sua colonna sonora il concerto che si tiene immancabilmente in quel giorno nella vicina piazza Napoleone. È vero che la festa è oggi celebrata all’interno di una serie di iniziative e manifestazioni, lungo tutto un mese, che vengono presentate alla città sotto la denominazione de I giorni di San Paolino, ma per quanto appena esposto poco sopra, ne è senz’altro di molto ridimensionata la portata, visto che è proprio il cuore della festa, i due giorni più fortemente legati alla tradizione e alla storia della città, che sembrano essere stati cancellati in alcuni dei loro aspetti più significativi. Chi scrive non ha niente contro il Summer Festival e i suoi organizzatori, anzi, a titolo personale sono tra coloro che ne sottolineano e apprezzano gli effetti positivi per la città. Tuttavia realizzare concerti di gran rilievo ed importanza in quei due giorni – sarà la mia voce quella di uno che grida nel deserto? – mi pare che sia poco opportuno e anche controproducente per il Summer Festival stesso. Infatti – argomenta ancora Mazzoni – sia all’interno della consulta della cultura, che in altri ambiti che frequento, sono state molteplici le voci di chi ha criticato fortemente questo accavallarsi di eventi col Summer, che è già in atto da tempo e non sono state poche le critiche rivolte anche all’amministrazione attuale che ha siglato una convenzione, che era giusto fare, ma che secondo alcuni lascia carta bianca agli organizzatori del festival nel concordare con gli artisti le date. In breve: le lamentele e le critiche credo servano a poco. È possibile invece formulare un appello, tutti assieme, amministrazione compresa, agli organizzatori del Summer Festival affinché dal prossimo 2019 (ormail il 2018 è già programmato da tempo e comprende di nuovo proprio quei giorni) si possano evitare concerti nelle due serate dell’11 e 12 luglio? È troppo chiedere questo? È noto che è già difficile concordare una data con certi artisti e che di fronte all’accettazione di un invito si lavora sulla data indicata. Ma possono in questo caso gli organizzatori fare qualcosa? Personalmente lo chiedo in primis al nostro sindaco, all’assessore alla cultura e a tutti gli uffici del Comune che direttamente o indirettamente collaborano alla manifestazione. L’appello, a livello personale, lo rivolgo poi a Mimmo D’Alessandro e agli altri organizzatori del Summer Festival, ma è ovvio che esso è e rimane consapevolmente l’appello dal signor nessuno. Chiedo quindi a tutti gli amici, alle realtà associative, alla stessa consulta della cultura e all’amministrazione di affiancarsi a me, se condividono questo punto di vista perché l’appello acquisti più senso e valore. Penso che il Summer Festival sia ormai legato positivamente alla nostra città e che per l’attenzione e l’amore riservato proprio a Lucca dal festival, possa anche concedere qualcosa a quella che è una delle sue tradizioni millenarie, ferma restando la libertà d’azione che è stata riconosciuta e che nessuno gli toglie. In definitiva – conclude Mazzoni – è un gesto d attenzione e riguardo quello che viene chiesto in questo momento: evitare semplicemente quelle due serate dell’11 e 12 luglio”.