Il talento di Filippo Gorini in scena all’auditorium del Suffragio

Dopo il grande successo dello scorso anno, sabato (20 gennaio) alle 17 all’auditorium del Suffragio, torna a suonare per l’Aml il giovanissimo pianista Filippo Gorini. Vincitore del concorso Beethoven Bonn nel 2015 e del prestigioso Beethoven-Ring nel 2016, Gorini si fa forte di una maturità artistica e personale davvero eccezionali ed è molto apprezzato nell’ambiente musicale internazionale.
Definito dal pianista Andrei Gavrilov “un musicista con una combinazione di qualità artistiche rare: intelletto, temperamento, ottima memoria, immaginazione vivida e grande controllo”, Filippo Gorini si è esibito in numerose e importanti sale da concerto e si è perfezionato con musicisti del calibro come Jasinski, Gililov, Gavrilov, Lonquich, Lortie, Lupo e Donohoe. Il suo repertorio spazia dal periodo barocco fino alla musica contemporanea. Per il concerto di sabato ha scelto un programma di rara intensità che si apre con la musica di Robert Schumann e il travaglio legato alla follia che lo accompagnò alla morte. Si potranno ascoltare infatti i Gesange der Fruhe op. 133 (Canti del mattino), opera cupa e tormentata, in cui si ritrova l’altalena di emozioni tipica della poetica schumanniana, tra slanci appassionati e introspezione. Sarà poi la volta del tema con variazioni in mi bemolle maggiore WoO24 Geistervariationen. Il titolo postumo Geistervariationen, ovvero le variazioni degli spiriti, allude alle varie “testimonianze” secondo le quali il tema sarebbe stato cantato a Schumann nel febbraio 1854 dagli angeli o dallo spirito di Schubert o ancor meglio dagli spiriti di Schubert e Mendelssohn insieme.
A seguire, la musica di Fryderyk Chopin con la Ballata numero 4 in fa minore opera 52, l’ultima delle quattro Ballate scritte dal compositore, considerata una summa della sua arte per la difficoltà tecnica, la complessa architettura, la potenza epica e la delicatezza lirica.
Dopo l’intervallo, infine, una delle pagine più belle della musica di tutti i tempi: la sonata numero 29 in si bemolle maggiore 106, Hammerklavier di Ludwig van Beethoven. L’eccezionalità spirituale della sonata, la sua notevole lunghezza (l’esecuzione richiede una quarantina di minuti), la difficoltà tecnica che la fece considerare a lungo ineseguibile ne fanno un autentico monstrum: si è dovuto attendere il pieno Novecento per incontrare pezzi per pianoforte altrettanto emblematici della volontà di rompere con il passato e aprire un mondo nuovo, pur facendo le viste di rispettare l’architettura ‘classica’. Il concerto sarà introdotto dal direttore della Fondazione Ragghianti Paolo Bolpagni con un intervento dal titolo “Beethoven e Chopin: l’immagine del musicista come icona del genio romanico”. Durante la mattinata di sabato, Gorini incontrerà gli studenti del polo scolastico Fermi – Giorgi, nell’ambito della stagione Musica ragazzi.
Il costo del biglietto è 12 euro (ridotto 10 euro). I ragazzi fino a 14 anni entrano gratis. Si consiglia di recarsi all’auditorium almeno 30 minuti prima dell’inizio del concerto.