‘Vetri rotti’ al Giglio, grande prova d’attrice per Ricci

27 gennaio 2018 | 17:51
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‘Vetri rotti’ al Giglio, grande prova d’attrice per Ricci

Tratto da un testo di Arthur Miller, Vetri rotti mette in scena gli equilibri fragili di una famiglia di Brooklyn all’indomani della notizia – giunta dalla ‘vecchia Europa’ – della Notte dei Cristalli. E al Teatro del Giglio di Lucca ieri (26 gennaio) l’attenzione del pubblico, in ben due ore di spettacolo, non è mai venuta meno, per questo appuntamento con la prosa che sarà replicato stasera (27 gennaio) e domani pomeriggio (28 gennaio) alle 16.

Una scenografia minima ha fatto da cornice a un’azione tutta interiore, che si sviluppa a partire dall’infermità che ha colpito la protagonista, interpretata con verità e attenzione da Elena Sofia Ricci. L’incapacità di camminare, improvvisa, è manifestazione psicosomatica di un disagio profondo – in parte riconducibile a vicissitudini private, in parte legato a doppio nodo con l’incedere della grande storia. È come se la paralisi di Sylvia – questo il nome del personaggio femminile – fosse espressione dell’impossibilità di comprendere quello che sta accadendo al di là dell’oceano. E se il marito (Maurizio Donadoni) sembra voler minimizzare e scacciare il pensiero della barbarie nazista, il medico (interpretato da Gian Marco Tognazzi) empatizza con la donna e tesse con lei un rapporto sottile, fatto di corrispondenza e ascolto. A dominare lo sguardo della protagonista e i dialoghi che instaura è la paura. Una paura indefinita e ancestrale: la morte, la persecuzione, la malattia, l’ignoto sembrano esercitare una pressione continua sulle parole e sui movimenti dei personaggi. Una produzione di ErreTiTeatro30 per la regia di Armando Pugliese, scelta dal Teatro del Giglio per celebrare, anche attraverso l’arte, i Giorni della Memoria.