La Cri di Lucca a Empoli per la mostra sulla grande guerra

20 marzo 2018 | 10:22
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La Cri di Lucca a Empoli per la mostra sulla grande guerra

Ricordare la storia attraverso l’amore dei volontari e diffondere la cultura della non violenza.

In tantissimi domenica scorsa (18 marzo) a Empoli per l’inaugurazione della mostra dedicata alla Grande Guerra e ai volontari della Croce Rossa Italiana che ha visto la partecipazione anche dell’ispettrice provinciale Corpo IIVV Lucca, Valentina Bechelli, che ha da poco dato il via al nuovo corso per aspiranti infermiere volontarie.
Una mostra storico/ricostruttiva, quella di Empoli, che ha voluto anche onorare i caduti di tutto il circondario dell’Empolese Valdelsa. Poco prima dell’evento, che si è tenuto alle 16 nel Palazzo delle Esposizioni, un gruppo di volontari della Croce Rossa, accompagnato dal personale delle forze armate e delle infermiere volontarie provenienti da alcuni ispettorati della Toscana, hanno infatti deposto una corona di alloro al monumento ai caduti in piazza della Vittoria. Al rito è intervenuta anche l’ispettrice nazionale del corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa, Sorella Monica Dialuce Gambino, e François Bugnion, membro del Comitato Internazionale della Croce Rossa con sede a Ginevra.
L’iniziativa rientra nel programma ufficiale per la commemorazione del Centenario della prima guerra mondiale con il patrocinio del Consiglio della Regione Toscana, della Città Metropolitana, dell’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa, del Comune di Empoli.
La mostra resterà aperta dal 19 marzo fino al 7 aprile con ingresso gratuito mentre domenica 8 si terranno i festeggiamenti per la chiusura, a cui parteciperanno in uniforme anche le nuove allieve del nostro ispettorato.
Ma entriamo nel vivo dell’esposizione: come già annunciato, l’obiettivo di questo progetto è quello di ricordare la Grande Guerra per celebrare oggi la pace e far conoscere l’attività della Croce Rossa Italiana in uno dei conflitti tra i più sanguinosi della storia, stimolando i ragazzi alla cultura della non violenza. La Croce Rossa ha “combattuto” questa guerra senza armi, ma solo con il coraggio: i volontari hanno infatti offerto anche la propria vita in favore dei moltissimi soldati feriti e mutilati. Grande la partecipazione della Croce Rossa Italiana, Corpo Militare Volontario del Centro di Mobilitazione Tosco Emiliano, che ha ricreato un ospedale da campo con un’ambulanza ippotrainata. Una sezione sarà poi dedicata, naturalmente, all’importante ruolo che ebbero le donne al fronte, le prime in uniforme: le crocerossine, le donne medico/farmaciste e anche le samaritane.
“Questa mostra non è stata creata per celebrare la guerra ma per onorare i suoi caduti e tutti i volontari che hanno aiutato a lenire le sofferenze delle vittime mettendo a repentaglio anche la loro vita – ha spiegato Alessandro Valacchi, in rappresentanza del comitato regionale CRI – E’ importante mostrare queste stanze alle nuove generazioni e far capire cos’è la sofferenza causata dagli eventi bellici”.
“Grazie a questa mostra – ha aggiunto l’assessore alla cultura e alla memoria del Comune di Empoli Eleonora Caponi – possiamo notare quanto sia stato prezioso l’intervento dei volontari e soprattutto delle donne che sono sempre state in prima linea. Del volontariato non possiamo proprio farne a meno, non solo in eventi bellici come quello a cui è dedicato la mostra ma anche nella quotidianità, nelle emergenze sociali”.
A prendere la parola anche l’Ispettrice Nazionale del Corpo delle infermiere volontarie: “Mentre in Francia furono le suffragette a fare la rivoluzione, in Italia abbiamo avuto le crocerossine, la cui data di nascita si fa risalire al 1908, data del terremoto di Messina. In quell’evento molte donne prestarono servizio volontario per aiutare la popolazione, donne anche di un ceto sociale molto alto che abbandonarono le proprie comodità e le loro belle vesti stirate per stare in mezzo al fango. L’exploit – ha continuato l’ispettrice Dialuce – è stato sicuramente durante il primo conflitto mondiale, dove migliaia di donne, oltre ad essere fatte prigioniere, persero la vita per aver contratto malattie sui campi di battaglia. Donne coraggiose e determinate in mezzo a migliaia di uomini, questo va valorizzato, questo va saputo”.
L’esposizione vede coinvolti enti quali: Associazione Croce Rossa Italiana, esercito italiano, Aeronautica militare, Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, Guardia di Finanza, Forestale Carabinieri ed Associazioni civili e d’Arma, collezionisti privati, Associazione Filatelica di Croce Rossa Palasciano, Associazione Cime e trincee, Associazione Paese dei Balocchi ed il Club Moto Epoca Firenze.

Giulia Prete