


di Luca Dal Poggetto
È una delle firme più autorevoli ed apprezzate dell’illustrazione e del fumetto italiano. Le sue vignette, pubblicate regolarmente da anni su Repubblica, L’Espresso e Panorama, riescono in pochi tratti a cogliere in maniera estremamente calzante la realtà che ci circonda. È il padre putativo di personaggi ormai entrati nell’immaginario collettivo come la Pimpa e Cipputi (mitico operaio metalmeccanico comunista), altre ad aver lavorato per il cinema e per la televisione come scenografo e sceneggiatore. Tutto questo è Francesco Tullio Altan, meglio noto come Altan, che è stato l’ospite d’onore della prima giornata di Collezionando, la manifestazione firmata da Lucca Crea e Associazione nazionale amici del fumetto e dell’illustrazione che si sta svolgendo al Polo fiere di Sorbano.
Attivo fin dai primi anni ’70 con le prime pubblicazioni sul mensile Linus, Altan conosce la prima notorietà con la creazione del personaggio per bambini della Pimpa, pubblicato inizialmente sul Corriere dei piccoli e che, successivamente, diverrà anche una serie a cartoni animati. Altan torna poi ad occuparsi di un pubblico più adulto, creando le storie di Cipputi, biografie illustrate di alcuni personaggi famosi come Cristoforo Colombo e Giacomo Casanova ma, soprattutto, le inconfondibili vignette satiriche, vero e proprio marchio di fabbrica, dedicate alla politica e all’attualità.
Maestro, era già venuto a Lucca in passato?
“Sono già stato a Lucca diverse volte e mi sono sempre trovato molto bene. Ero sempre presente ai Comics durante gli anni ’70 e i primi anni ’80. Poi quando la manifestazione ha cambiato impostazione, per così dire, non sono più venuto. Oggi non ho ancora avuto modo di visitare la città ma lo farò sicuramente”.
Lei ha raggiunto il successo con la Pimpa. Come le è venuta l’idea?
“In realtà io ho iniziato negli anni ’70 facendo storie per adulti. In effetti, Cipputi e la Pimpa sono nati nello stesso anno. È stato solo con la nascita di mia figlia che ho iniziato a pensare di creare qualcosa per i bambini. È stata lei lo stimolo che mi ha spinto a pensare alla Pimpa. Quindi si può dire che devo a lei il mio successo”.
Poi sono arrivate le celebri vignette. Come nasce una tavola di Altan?
“Sto sempre attento a quello che succede intorno a me. Ovviamente, tutto è mediato dai giornali, dalla radio e dalla televisione. Quando sento delle parole, delle frasi, dei modi di dire che vengono ripetuti un po’ troppo spesso, mi suona l’allarme e allora cerco di trovare un punto di vista diverso da quello che viene proposto dai media”.
Come rappresenterebbe con una vignetta la situazione attuale del paese?
“Devo dire che ieri non ho avuto modo di seguire le vicende che stanno accadendo a Roma ma, in generale, devo dire che stiamo assistendo alla caduta di un intero sistema”.
Che consiglio darebbe a chi vuole intraprendere la sua stessa carriera?
“L’unico consiglio che mi sento di dare è quello di lavorare il più possibile. Scorciatoie non ce ne sono: quello che si può fare è guardare in giro quello che viene fatto e assimilare tutto. E poi mettersi in gioco, anche sbagliando ed andando incontro a degli insuccessi ma sempre cercando di essere originali. Perché solo ‘facendo’, una persona può farsi conoscere e crearsi un proprio percorso”.