Nuova grafica per Luk, la rivista voluta da Ragghianti



Una nuova veste grafica per Luk, la rivista annuale di studi e attività della Fondazione Ragghianti diretta da Paolo Bolpagni. Un ritorno alla monocromia delle copertine dei primi numeri, usciti negli anni ’80, che hanno rappresentato un notiziario delle attività del neo-nato centro studi diretto all’epoca da Pier Carlo Santini. Il titolo di questo numero 23 campeggia, in bianco, su un elegante sfondo amaranto. Un nuovo font, che ricorda quello utilizzato negli anni ’90 – con le grazie – su un formato rimasto invariato rispetto alla versione precedente ma raddoppiato nel numero di pagine.
“A crescere è stata anche l’identità scientifica della rivista – ha spiegato Paolo Bolpagni – che nel tempo ha saputo rafforzarsi nella qualità dei contenuti e divenire punto di riferimento per gli studi sull’arte, strumento di lavoro per studenti e studiosi”. Ma la maggiore autorevolezza scientifica di Luk non interferisce con il piacere che anche i non addetti ai lavori possono provare sfogliandola: “Rimangono le illustrazioni a colori che hanno caratterizzato i numeri precedenti. Questa – prosegue Bolpagni – non è una rivista tetra ma un luogo vivo e vivace. Abbiamo lavorato con Marco Riccucci all’impaginazione, curandola nei dettagli per conferire alla rivista una fisionomia propria e riconoscibile, classica e contemporanea al tempo stesso. Il colore della copertina cambierà ogni anno e sulla quarta sono riportati, in ordine alfabetico, i nomi degli autori che hanno dato il proprio contributo ad arricchire di contenuti il numero della rivista”.
Scorrendo l’indice, dopo l’editoriale, troviamo la sezione Inventario: vi troviamo 6 saggi che prendono le mosse – sviluppandosi poi con autonomia – dalle tre grandi mostre e dalle giornate di studio e apprfondimento organizzate nel 2017 dalla Fondazione Ragghianti. Immancabile la sezione Studi ragghiantiani, che si avvale per questo numero di un saggio di Antonino Caleca, allievo di Ragghianti, che ricostruisce la giovinezza del maestro andando a colmare una lacuna esistente, finora, nella letteratura biografica. Inaugura con il numero 23 una nuova sezione, Dossier fototeche d’arte, che vuole essere preludio di una bella novità per la conoscenza e gli studi ragghiantiani. “Ci siamo quasi: dopo un lavoro lungo e scrupoloso sugli archivi fotografici di Ragghianti, a breve – annuncia Bolpagni – sarà messa online la prima sezione catalogata della sua fototeca, dedicata a fotografie di arte dell’Ottocento e del Novecento. Se avessimo voluto seguire criteri contemporanei di catalogazione, il nostro lavoro sarebbe proceduto in modo diverso. Invece il nostro obiettivo – ha spiegato Bolpagni – era restituire fedeltà al metodo di lavoro di Ragghianti, che aveva archiviato per epoca e per luogo le sue fotografie. In totale possediamo un patrimonio di circa 200mila scatti”. A chiudere la rivista – che avrà il prezzo ‘politico’ di 10 euro – la sezione Varia, nuova, che raccoglie contributi diversi per temi, impostazione e ambiti temporali. Tra questi, un contributo di Stefano Zagnoni sui negozi di Adriano Olivetti, che con Ragghianti condivise l’esperienza della rivista SeleArte e sostenne la realizzazione dei suoi critofilm. “Il nome della rivista, Luk – conclude Paolo Bolpagni – venne scelto dallo stesso Ragghianti per sottolineare il legame con la città di Lucca, che deve il nome proprio alla parola luk che in celto-ligure significa luogo paludoso, ma anche per giocare sull’omofonia con l’inglese look. Un invito a guardare, ad aguzzare la vista e aprirla sull’arte”. Luk sarà distribuita in libreria e sarà consultabile nelle biblioteche.