Il 24 aprile torna in scena “Autobiografia di un picchiatore fascista”

16 aprile 2018 | 13:02
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Il 24 aprile torna in scena “Autobiografia di un picchiatore fascista”

Nell’ambito delle celebrazioni per la Liberazione, Marco Brinzi torna in scena con uno spettacolo dedicato all’antifascismo. La pièce si svolgerà martedì (24 aprile) nella sala Maria Eletta Martini al Cred in via Sant’Andrea 33, alle 18. Marco Brinzi porterà in scena il monologo Autobiografia di un picchiatore fascista tratto dal libro di Giuliano Salierno. 
Brinzi torna quindi a Lucca con un appuntamento promosso e organizzato da Comune e Provincia di Lucca, Anpi Lucca e Istituto storico della resistenza.

Il celebre attore lucchese, che già in passato è stato protagonista di una performance teatrale riguardante le ultime ore di vita di don Aldo Mei, torna quindi a raccontare temi che hanno segnato la storia del Paese. Lo spettacolo, ideato dallo stesso attore, ripercorre la biografia di un uomo dichiaratamente fascista e, facendolo, racconta i meccanismi che ancora oggi possono far avvicinare le persone all’ideologia fascista.
“Con questa iniziativa dedicata alle celebrazioni per la Liberazione vogliamo ancora una volta rimarcare l’attenzione verso il mantenimento della memoria riguardo agli avvenimenti che hanno segnato la nostra storia – commenta l’assessora Ilaria Vietina – Marco Brinzi torna a Lucca ancora una volta con una rappresentazione intensa che non mancherà di suscitare riflessioni su temi di rilevanza per tutta la comunità. Dopo le iniziative per le giornate della Memoria e del Ricordo dei mesi scorsi, riproponiamo un nuovo appuntamento divulgativo per le scuole e per la cittadinanza. Nel ringraziare Brinzi per il suo continuo impegno culturale, invito i cittadini a prendere parte a questo appuntamento che coniuga teatro e storia”. 
Giulio Salierno, l’autore del libro che ha ispirato lo spettacolo di Brinzi, è stato attivista di spicco del Movimento sociale italiano romano negli anni Cinquanta. Salierno frequenta le alte sfere del partito e arriva anche ad essere ammesso nell’elitaria cerchia degli allievi di Julius Evola, esoterista e filosofo del nazismo. Diciottenne, fu condannato a trent’anni di reclusione per omicidio a scopo di rapina nel corso di un diverbio a seguito del quale uccide un ragazzo che aveva resisto al furto della sua auto nel quartiere romano dell’Eur. Salierno fugge in Francia dove si arruola nella Legione Straniera ma viene catturato dall’Interpol e imprigionato in Algeria. In carcere l’ideologia fascista che lo aveva animato fino a quel momento comincia a vacillare e il percorso di trasformazione giunge a compimento nelle carceri italiane dove Salierno sviluppa una nuova coscienza politica.

Lo spettacolo viene riproposto dopo la prima rappresentazione assoluta del novembre scorso sul palcoscenico del Teatro del Giglio mentre il 23 gennaio è stato portato in scena all’auditorium dell’Università Bocconi, nella giornata organizzata dalla Fondazione Roberto Franceschi Onlus di Milano, in occasione della ricorrenza della morte di Roberto Franceschi che venne ucciso da colpi di arma da fuoco nel 1973 durante uno scontro nato nell’ambito di un’iniziativa del movimento studentesco che si doveva tenere proprio alla Bocconi.  
L’ingresso allo spettacolo è gratuito ma è necessario prenotarsi inviando una mail a mlombardi@comune.lucca.it. Lo spettacolo sarà messo in scena anche per le scuole nella mattina del 24 aprile con due rappresentazioni a cui prenderanno parte gli studenti del Liceo delle scienze umane Paladini e dell’Istituto professionale Giorgi.

Foto di Lorenzo Breschi