Adolescenza, al via gli ‘Incontri di San Martino’

Domani (11 maggio) alle 21 nel Salone dell’arcivescovato in piazza Arrigoni si terrà la 12esima edizione degli Incontri di San Martino promossi dall’Arcidiocesi di Lucca in collaborazione con l’Osservatorio Giovani dell’istituto Toniolo. Tre gli appuntamenti previsti – che a partire un’indagine condotta dall’Istituto Toniolo per gli Studi Superiori su seimila ragazzi, i cui dati sono stati raccolti nel libro Generazione Z (Vita e Pensiero) – offriranno un focus sui primi veri “nativi digitali” raccontando i loro atteggiamenti, sogni, desideri e progetti. A curare la pubblicazione sono state Paola Bignardi, coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’istituto Toniolo, Sara Alfieri, ricercatrice in psicologia ed Elena Marta, docente in psicologia sociale.
Si parte, dunque, da domani con la conferenza di Sara Alfieri, psicologa dell’università Cattolica del Sacro Cuore e membro dell’Osservatorio Giovani dell’istituto Toniolo su Guardare gli adolescenti con fiducia e speranza; si prosegue venerdì (18 maggio) alle 21 con l’intervento di Paola Bignardi, coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’istituto Toniolo su Educare gli adolescenti ed infine il 25 maggio alle 21 con il contributo di Diego Mesa, docente di sociologia della famiglie e dell’infanzia all’università Cattolica del Sacro Cuore e membro dell’Osservatorio Giovani dell’istituto Toniolo su Scuola e sviluppo umano degli adolescenti. I ricercatori di Generazione Z hanno usato come lente di lettura il Positive youth development, un metodo di analisi innovativo che sposta lo sguardo sulle risorse positive che gli adolescenti possono immettere nei loro contesti di vita. I risultati rivelano che “gli adolescenti sottoposti all’indagine riportano, ad esempio, elevati livelli di Caring, la capacità di mettersi nei panni degli altri, ribaltando l’immagine tradizionale che li vede egocentrici e insensibili ai bisogni dei coetanei”. Una rilevazione è stata effettuata sui lati insidiosi della rete come hate speech, trolling, sexting, l’invio di messaggi, testi e immagini sessualmente espliciti. “Una pratica, quest’ultima, condannata dal 63,9 per cento dei giovani, ma non sono pochi quelli che scendono a compromessi: il 22,1 per cento ritiene che vada bene inviare le proprie foto, ma non quelle di altri, mentre il 3,7 per cento afferma che vada bene inoltrare questo genere di immagini, ma solo se non si è i primi a farlo”. Accanto alle criticità diversi aspetti positivi. “Emerge dal libro il ritratto di una generazione con grande fame non solo di competenze digitali ma anche di competenze cognitive, emotive e relazionali che arricchiscono il saper essere, il saper fare e il saper diventare, affrontando in modo positivo e versatile le sfide di un mondo in continuo cambiamento”.