Nativi digitali, dibattito agli Incontri in S. Martino

Domani (18 maggio), alle 21, al Salone dell’Arcivescovato, in piazza Arrigoni, a Lucca, si terrà il secondo appuntamento della dodicesima edizione degli Incontri di San Martino promossi dall’Arcidiocesi di Lucca in collaborazione con l’osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo.
L’iniziativa – partendo da un’indagine condotta dall’Istituto Toniolo per gli studi superiori su seimila ragazzi, i cui dati sono stati raccolti nel libro Generazione Z (vita e pensiero) – vuole offrire un focus sui primi veri “nativi digitali” raccontando i loro atteggiamenti, sogni, desideri e progetti. Curatrici della pubblicazione Paola Bignardi, coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, Sara Alfieri, ricercatrice in psicologia ed Elena Marta, docente in psicologia sociale.
Domani, dunque, alle 21 Paola Bignardi, coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo interverrà su Educare gli adolescenti. L’ultimo incontro, invece, è previsto per il 25 maggio alle 21 con il contributo di Diego Mesa, docente di sociologia della famiglia e dell’infanzia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e membro dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo su Scuola e sviluppo umano degli adolescenti.
I ricercatori di Generazione Z hanno usato come lente di lettura il Positive Youth Development, un metodo di analisi innovativo che sposta lo sguardo sulle risorse positive immesse dagli adolescenti nei loro contesti di vita. I risultati rivelano che “gli adolescenti sottoposti all’indagine riportano, ad esempio, elevati livelli di Caring, la capacità di mettersi nei panni degli altri, ribaltando l’immagine tradizionale che li vede egocentrici e insensibili ai bisogni dei coetanei”. Una rilevazione è stata effettuata sui lati insidiosi della rete come hate speech, trolling, sexting, l’invio di messaggi, testi e immagini sessualmente espliciti. “Una pratica, quest’ultima, condannata dal 63,9% dei giovani, ma non sono pochi quelli che scendono a compromessi: il 22,1% ritiene che vada bene inviare le proprie foto, ma non quelle di altri, mentre il 3,7% afferma che vada bene inoltrare questo genere di immagini, ma solo se non si è i primi a farlo”. Accanto alle criticità diversi aspetti positivi: “Emerge dal libro il ritratto di una generazione con grande fame non solo di competenze digitali ma anche di competenze cognitive, emotive e relazionali che arricchiscono il saper essere, il saper fare e il saper diventare, affrontando in modo positivo e versatile le sfide di un mondo in continuo cambiamento”.